Alla cerimonia ha assistito anche il Papa emerito Benedetto XVI che,
vestito con un soprabito bianco sopra la talare, e con lo
zucchetto bianco, era seduto in prima fila a fianco delle
postazioni del Collegio cardinalizio. È stato salutato "con
affetto e venerazione" dal neo-cardinale Pietro Parolin nel suo
indirizzo di saluto e gratitudine, "lieti per la sua presenza in mezzo a noi".
Un applauso dei presenti ha salutato le sue parole.
Il Papa Emerito ha preso posto alla fine
della fila, accanto al patriarca maronita Bechera Rai e al
quarto cardinale vescovo, il portoghese Josè Saraiva Martins.
Al suo ingresso in
basilica, papa Francesco, dopo aver percorso in
processione la navata si è diretto verso
Benedetto XVI e lo ha abbracciato. È la prima cerimonia
pubblica in basilica in cui sono presenti entrambi.
Al termine dell'omelia Poi Papa Francesco ha pronunciato - nel suo
primo Concistoro - i nomi dei 19 nuovi cardinali, 16 dei quali
entrerebbero in un eventuale Conclave e 3 ultraottantenni. In
quel momento è stato superato di due unità il numero dei
cardinali elettori fissato da Paolo VI. Da oggi sono infatti
122, dei quali 41 creati da Giovanni Paolo II, 65 creati da
Benedetto XVI e 16 da Papa Francesco. I non-elettori saranno
invece 96: 2 creati da Paolo VI, 75 da Giovanni Paolo II, 16
cda Benedetto XVI e 3 creati da Francesco.
In totale dunque i cardinali di Santa
Romana Chiesa da oggi sono 218: 2 creati da Paolo VI, 116 da
Giovanni Paolo II, 81 da Benedetto XVI, 19 creati da Francesco.
I nuovi porporati provengono da 15 Paesi: 8 dall'Europa: 5
dall'Italia, tra cui un non elettore, 3 dal resto dell'Europa
(Germania, Gran Bretagna e Spagna/non elettore), 4 dall'America
settentrionale e centrale (Canada, Nicaragua, Haiti e
Antille/non elettore), 3 dall'America meridionale (Cile,
Brasile, Argentina), 2 dall'Africa (Costa d'Avorio e Burkina
Faso), 2 dall'Asia (Corea e Filippine).Il rito è proseguito con la professione di fede dei nuovi cardinali e il giuramento di fedeltà e obbedienza al Papa e ai suoi successori. I nuovi cardinali hanno poi ricevuto la berretta cardinalizia dalle mani del Papa, che ha anche consegnato l'anello e assegnato un chiesa di Roma "quale segno di partecipazione alla sollecitudine pastorale del Papa nell'Urbe".
Nel pomeriggio di sabato ci sono state le cosiddette "visite di calore": incontri e clima di festa nel Palazzo apostolico e nell'Aula Paolo VI per gli incontri che i singoli neo cardinali hanno avuto con una folla di gente tra semplici fedeli, amici, parenti, prelati e gli stessi confratelli cardinali del Sacro collegio. Lunghe code si sono formate per salutare PietroParolin, Lorenzo Baldisseri, Gerhard Mueller, Beniamino Stella, ma anche per gli "stranieri", disposti nelle varie zone dell'Aula Paolo VI. In tanti si sono messi in viaggio dal Brasile per salutare il loro nuovo cardinale Joao Tempesta, così come numerosissimi erano gli argentini venuti per il successore di Bergoglio a Buenos Aires, Mario Aurelio Poli. Fila anche per ricevere una benedizione dal neo cardinale nicaraguense, Leopoldo Brenes. Il neocardinale filippino Orlando Quevedo ha ricevuto l'omaggio dei fedeli simbolicamente accompagnato da una coppia di fede musulmana, segnale importante da parte di un cardinale che proviene da un'area dove il conflitto tra cristiani e musulmani assume anche forme violente. Dall'altro lato della sala, l'haitiano Chibly Langlois, il più giovane di questo concistoro con i suoi 55 anni, che a chi lo ha avvicinato ha ricordato la difficilissima situazione dell'isola, già tra i Paesi più poveri del mondo, dopo lo sconvolgente terremoto di quattro anni fa.