giovedì 18 marzo 2021
"Non sentitevi abbandonati in questa tappa impervia del vostro cammino! Il Papa è accanto a ciascuno di voi. Che nulla e nessuno vi tolga la certezza della vostra chiamata"
Una veduta del complesso di Cellole

Una veduta del complesso di Cellole - sito www.monasterodibose.it

COMMENTA E CONDIVIDI

«Non sentitevi abbandonati in questa tappa impervia del vostro cammino! Il Papa è accanto a ciascuno di voi. Che nulla e nessuno vi tolga la certezza della vostra chiamata e della sua bellezza e la fiducia nel futuro!».

Lo scrive papa Francesco in una lettera inviata al «caro fratello Luciano, priore e ai fratelli e sorelle della comunità monastica di Bose». Una vicinanza, aggiunge subito dopo, resa evidente anche dalla «presenza accanto a voi del delegato pontificio, padre Amedeo Cencini, e il suo operato in sintonia con il cardinale Segretario di Stato sono segno della mia costante sollecitudine».

Si tratta di una sottolineatura importante, che dice tutta l’attenzione con cui il Papa ha accompagnato in questi mesi la faticosa e paziente opera di mediazione, resa necessaria per dare attuazione al decreto “singolare” – quindi non appellabile - del 13 maggio 2020 in cui si dispone l’allontanamento dell’ex priore Enzo Bianchi da Bose.

TUTTI GLI ARTICOLI SU BOSE

E dice soprattutto che il Papa ha sempre avuto ben chiaro quanto capitato nella comunità del Biellese, ha esaminato con attenzione la documentazione riportata dai visitatori apostolici tra il dicembre 2019 e il gennaio 2020, ha riconosciuto l’opportunità, sulla base delle evidenze riportate, di arrivare a una decisione tanto spiacevole quanto inevitabile, alla luce della frattura profonda e degli episodi ricordati nel decreto in cui si parla anche di abusi di potere e delle conseguenze relative.

Già lo scorso 4 marzo, ricevendo in udienza l’attuale priore, Luciano Manicardi e padre Cencini, il Papa era tornato sul quel documento, sottolineando come tutto fosse chiaro e, soprattutto, che quanto disposto andava attuato.

Nella lettera pubblicata stamattina dal sito della comunità, si ribadisce il concetto.

Non solo il Pontefice si dice «ben al corrente di quanto in questi ultimi mesi le gravi difficoltà che avevano portato alla Visita apostolica e all’emanazione del Decreto singolare», ma riconosce che queste difficoltà «si sono purtroppo accresciute a causa del prolungato ritardo frapposto all’esecuzione delle decisioni della Santa Sede ivi contenute».

Un esplicito riferimento ai rifiuti opposti in questi mesi da Enzo Bianchi, con una lunga serie di assensi e di marce indietro, di aspetti concordati e poi disattesi che padre Cencini ha ricostruito nel dettaglio, con tutta la documentazione necessaria a mostrare l’evidenza di quanto affermato, nel comunicato diffuso mercoledì.

Una situazione faticosa e complessa, che ha indotto il Papa a esprimere ai fratelli e alle sorelle di Bose vicinanza e sostegno «in questo periodo di dura prova che state attraversando per vivere con fedeltà la vostra vocazione». Nella lettera ricorda anche quanto già scritto in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione della Comunità monastica. Come allora sollecita a «“perseverare nell’intuizione iniziale” di una vita fraterna nella carità e di una testimonianza di ricerca della radicalità evangelica nella preghiera, nel lavoro e nell’ospitalità. La dimensione ecumenica che vi caratterizza e il vostro anelito operoso per l’unità dei cristiani sono tesoro prezioso che la Chiesa vuole custodire, vegliando sulla sua autenticità e fecondità».

Poi un passaggio che mostra come Francesco sia informato nel dettaglio di quanto emerso in questi mesi, nel bene e nel male, intorno alla vicenda Bose. Comprese ricostruzioni fantasiose e quasi sempre sbilanciate, tese a mostrare le scelte della Santa Sede come una sorta di spietato diktat, di incomprensibile normalizzazione.

Nulla di tutto questo.

Scrive ancora il Papa: «Non lasciatevi turbare da voci che mirano a gettare discordia tra voi: il bene dell’autentica comunione fraterna va custodito anche quando è alto il prezzo da pagare! Così come la fedeltà in tali momenti consente di cogliere ancor più la voce di Colui che chiama e dà la forza di seguirlo».

Parole che sgombrano il campo da ogni equivoco e dicono con chiarezza quali sono i pensieri e gli auspici del Papa e della Chiesa su questa vicenda già fin troppo lunga e dolorosa.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: