venerdì 31 maggio 2024
Nel 2023, 56 milioni di presenze in Italia per un impatto economico diretto di oltre 5,5 miliardi. Il 3 giugno la giornata mondiale della bicicletta. Le tappe da non perdere da Oropa a Trani
Cicloturisti lungo la pista della Drava in Carinzia

Cicloturisti lungo la pista della Drava in Carinzia - © Sam Strauss

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Dove vai se la bicicletta non ce l’hai? Per gli spostamenti in città, per sport e sempre di più per turismo. Nel tempo dell’andare slow, della riscoperta dei cammini, c’è un popolo di viaggiatori che si muove sui pedali. Cinquantasei milioni di presenze cicloturistiche in Italia nel 2023 (il 6,7% delle presenze complessive) che non sono solo folklore o il tratto evidente, colorato e allegro di una tendenza in atto. Ma determinano anche un impatto economico diretto stimabile in oltre 5,5 miliardi di euro (in crescita del 35% sul 2022 e del 19% sul 2019). Sono i dati del Rapporto 'Viaggiare con la bici 2024', realizzato da Isnart e Legambiente, snocciolati in occasione della presentazione della nona edizione dell'Oscar italiano del Cicloturismo Green Road Award 2024, oggi al Bike Forum a Torre del Lago, fra Lucca e Viareggio, luoghi cari al maestro Giacomo Puccini da cui prende il nome anche una specifica via Ciclopedonale che lo scorso anno ha vinto proprio questo premio assegnato ogni anno (la cerimonia domani sera a Lucca) alle “vie verdi” delle Regioni che promuovono la vacanza su due ruote con servizi mirati al turismo lento, alla vigilia della Giornata mondiale della Bicicletta del 3 giugno. Quest'anno primo posto per la regione Friuli Venezia Giulia con la Ciclovia Pedemontana, seconda classificata la Calabria con la Ciclopedonale della Val di Neto, terzo posto alla Provincia Autonoma di Trento con la Green Road dei Fiori. Menzioni speciali: all’Appennino Bike Tour presentato dalla regione Liguria, alla regione Sardegna per il Cammino Minerario di Santa Barbara e alla regione Campania per la Via Silente.

Un tratto della ciclopedonale Puccini a Lucca

Un tratto della ciclopedonale Puccini a Lucca - © Comune di Lucca - turimo.lucca.it


"L'idea alla base fu quella di unire le case di Puccini in un tratto percorribile in bicicletta, un'opportunità sia di sport che di cultura. Il progetto, per niente banale, iniziò grazie anche a un finanziamento della Regione e fu inaugurato nel 2011", ha spiegato Stefano Baccelli, assessore a infrastrutture mobilità e governo del territorio della Regione Toscana, fra le più attive sul settore, con tantissime iniziative nel territorio coinvolgendo associazioni e realtà che da anni scommettono sul cicloturismo, come, fra le altre Ciclica. La ciclopedonale lungo il fiume Serchio, da Lucca fino al lago di Massaciuccoli, in Versilia, è un itinerario di circa 40 chilometri. Coinvolge i comuni di Lucca, San Giuliano Terme, Vecchiano, Massarosa e Viareggio. In particolare la sindaca di Massarosa, Simona Barsotti, ha raccontato l'idea del 'Bike to Work', promosso qualche anno fa dal Comune, ovvero un incentivo all'uso della bicicletta per recarsi nei luoghi di lavoro con 25 centesimi a chilometro per un massimo di 50 euro al mese. Da qui l'implementazione di altri percorsi ciclabili. "Stiamo pensando alla progettazione di altre piste. I nostri tempi sono cambiati, la nostra cultura è cambiata e va verso un turismo green e lento. A Massarosa abbiamo registrato un'impennata di presenza di persone di cicloturisti".

Ciclisti verso il santuario di Oropa

Ciclisti verso il santuario di Oropa - © Movimento Lento


Da Puccini ci si muove con la musica dei pedali, il ritmo del cambio e le ruote che danzano fra piste ciclabili e i sentieri bianchi, per tutta Italia e all’estero. Fra percorsi sempre più attrezzati e serviti. Come le ciclovie che ruotano attorno al Sentiero di Oropa: 350 km di itinerari completamente dotati di segnaletica, raggiungibili in treno e percorribili su e-bike a noleggio con l’assistenza di una app, pernottando in alloggi e-bike friendly, un vero paradiso anche per i cicloturisti meno esperti. I percorsi delle Ciclovie di Oropa, ideati dall’Associazione Movimento Lento sono tre grandi anelli che si intersecano in prossimità del maestoso Santuario di Oropa: la Ciclovia di Oropa della Serra, quella Canavesana e quella Orientale. Le tre ciclovie, che si sviluppano su strade secondarie a basso traffico, collegano le stazioni ferroviarie di Santhià, Ivrea e Biella al Santuario di Oropa e alle maggiori attrattive artistiche e culturali del territorio tra Biellese, Canavese e Valsesia. Negli ultimi mesi è stata ampliata la rete degli operatori territoriali, al fine di creare un’offerta di servizi che permetta al viaggiatore anche meno esperto di vivere una vacanza in bicicletta a tutto tondo. Grazie agli accordi con i noleggiatori, il cicloturista può raggiungere il punto di partenza in treno e trovare la sua e-bike a noleggio direttamente in stazione. Le biciclette vengono già dotate di borse e di supporto per lo smartphone, grazie al quale i cicloviaggiatori possono orientarsi con SlowBI, la App ufficiale del progetto.

La Basilica di Aquileia è una tappa fondamentale di chi percorre la Ciclovia Alpe Adria in Friuli Venezia Giulia

La Basilica di Aquileia è una tappa fondamentale di chi percorre la Ciclovia Alpe Adria in Friuli Venezia Giulia - © Giuseppe Matarazzo

Passando al Nord Est, come non ricordare una delle più importanti ciclovie d’Europa, la Alpe Adria (in tedesco Alpe Adria Radweg) è un percorso ciclabile che unisce Salisburgo, in Austria, a Grado, attraversando tutto il Friuli Venezia Giulia. Il percorso si percorre nella sua totalità in otto giorni, percorrendo 415 km di cui circa 232 km in territorio austriaco e 183 km in territorio italiano, attraversando le valli delle Alpi Salisburghesi e delle Alpi di Carinzia e di Slovenia in territorio austriaco, le Alpi Giulie italiane (Val Canale), il Canal del Ferro e tutta la Pianura friulana orientale fino all'Alto Adriatico nel versante italiano.L’itinerario inizia in Italia a Tarvisio ed è stato costruito in parte su sedimi di ferrovie dismesse. Attraversa da Nord a Sud l'intera regione, offrendo così un compendio vastissimo di ambienti naturali, urbani e culturali. S’inizia con le valli e le cime delle Alpi Giulie e Carniche, si costeggiano i fiumi Fella e Tagliamento, si scivola tra le Colline moreniche per poi affrontare la Pianura friulana, raggiungendo infine la laguna e il mare Adriatico. Si attraversano località di grande importanza storica come Gemona del Friuli e Udine, i siti Unesco di Palmanova e Aquileia; si passa per caratteristici borghi di origine medievale come Malborghetto, Venzone e Strassoldo. Grado, località di arrivo, vi accoglie per momenti di relax.

Cicloturisti nella Regione di Villach in Carinzia

Cicloturisti nella Regione di Villach in Carinzia - © Martin Hofmann - Villach Tourismus

C’è poi la pista ciclabile della Drava (Drauradweg) che unisce quattro nazioni europee: Austria, Slovenia, Croazia e Italia. È lunga in totale 510 chilometri, di cui 222 in Carinzia e si snoda da Dobbiaco, in Alto Adige, fino a Legrad in Croazia. Dotata di segnaletica uniforme e realizzata a regola d’arte (fondo in asfalto e ghiaia fine), la pista percorre in gran parte la Drava, il fiume principale della Carinzia, in mezzo a un paesaggio molto vario, fatto di monti e laghi balneabili, che invitano a tuffarsi e a rinfrescarsi. Dal 2016 la ciclabile della Drava è classificata dal club ciclistico tedesco Allgemeinen Deutschen Fahrrad Club come itinerario di qualità a 5 stelle. Il tratto che attraversa il land più meridionale d'Austria, si può comodamente percorrere in 4 giorni, tempo tuttavia insufficiente per visitare le tante particolari attrazioni lungo il percorso. Accanto alle infinite occasioni per scoprire il paesaggio e la sua gente, lungo la ciclabile si incontrano 50 trattorie e alberghi certificati “Drauradweg Wirte”, che viziano gli ospiti con squisite specialità della cucina carinziana dell’Alpe Adria. Chi preferisce evitare di percorrere l'intera ciclabile in bicicletta, può utilizzare la ferrovia, il battello o il bus “Drauradwegbus”. Su richiesta si organizza il servizio di trasporto bagagli.

La facciata della Cattedrale di Trani

La facciata della Cattedrale di Trani - © Massimo Lama, 2015 - Icp

Alla biciletta guarda tutta la rete delle Cittaslow bicicletta. Sul Monte Grappa e sulle Colline del Prosecco tra Farra di Soligo, Follina e Asolo. Lungo il Ticino tra le Cittaslow lombarde: Turbigo, Abbiategrasso, Morimondo e Travacò Siccomario. In Toscana tra San Vincenzo, Suvereto e Massa Marittima. Nel Parco dell’Alta Murgia tra Gravina di Puglia e Trani sono una sessantina i chilometri che dividono le due Cittaslow. Un percorso suggestivo che attraversa il Parco Nazionale dell’Alta Murgia Gravina vanta un patrimonio culturale e naturale importante, da una parte il suo centro offre monumenti, opere d’arte e l’unicità delle chiese rupestri. Dall’altra, ad appena 6 km, si trova il Bosco Difesa Grande, che con i suoi 2.000 ettari è uno dei più importanti ambienti naturali della regione. Il suo nome richiama le gravine, spaccature della crosta terrestre simili a canyon scavate dal torrente Gravina. Dall’entroterra si pedala verso la costa adriatica fino alla Cittaslow Trani, la perla della Puglia. Uno scrigno di ricchezze storiche, artistiche e culturali, tra cui la Cattedrale protesa verso il mare, una delle migliori realizzazioni in stile romanico della Puglia. Il nucleo storico originale è sorto nei pressi del porto, ancora oggi punto di attrazione, mentre in estate la città diventa un palcoscenico di eventi per turisti e residenti. Nel mezzo si trova il Parco Nazionale dell’Alta Murgia attraversato da numerose ciclovie che permettono di esplorarne la bellezza naturalistica e culturale. Colline, trulli e uliveti, gravine e masserie si susseguono creando paesaggi unici. Sono 12 i percorsi per mountain bike, mentre 7 itinerari interconnessi danno vita al percorso ciclopedonale “Jazzo Rosso - San Magno - Castel del Monte”, della lunghezza complessiva di circa 67 km.

L'ultima uscita di Lonely Planet sulle bici e una delle tante guide di Terre di Mezzo sugli itinerari da percorrere sulle due ruote

L'ultima uscita di Lonely Planet sulle bici e una delle tante guide di Terre di Mezzo sugli itinerari da percorrere sulle due ruote - undefined

Ad accompagnare il turismo in bicicletta anche libri e guide. Lonely Planet propone “Viaggi leggendari in bicicletta in Europa” (pagine 320, euro 32), duecento emozionanti percorsi su strada, sterrato e sentieri. Le destinazioni sono adatte a diversi tipi di viaggio e di capacità, e ogni racconto è corredato da fotografie, una mappa riccamente illustrata e una serie di dettagli pratici per la pianificazione. Un libro che dimostra come la bicicletta sia un ottimo mezzo per conoscere un luogo, la sua cultura e la sua gente. Dalle fughe da sogno nelle assolate isole del Mediterraneo alle ciclabili lungo il Danubio, dalle impegnative traversate alpine agli angoli più remoti della Scozia settentrionale, dai maestosi passi di montagna sui Pirenei a città come Berlino e Copenhagen. Tra i collaboratori anche i giornalisti e scrittori Rob Penn, che ha fatto il giro del mondo in bicicletta, e Ned Boulting, la voce delle tv britannica che ha commentato le maggiori competizioni ciclistiche d’Europa, dal Tour de France alla Vuelta a España. Le storie narrate nei vari capitoli sono resoconti di prima mano di esperienze in ogni angolo d’Europa, corredate da un ‘Kit da viaggio’ (quando partire, come arrivare, dove dormire, link ai siti utili).

Percorsi ciclistici nel verde

Percorsi ciclistici nel verde - © Icp

Chiunque abbia provato un viaggio in bici conosce quel desiderio insaziabile di spingere sui pedali alla ricerca di libertà ed esperienze uniche. Le guide di Terre di mezzo Editore aiutano a pianificare la vostra prossima avventura su due ruote: itinerari storici, percorsi originali, piste ciclabili o tracciati immersi nella natura. Per chi è già cicloviaggiatore esperto e per chi lo sta scoprendo adesso, per chi si muove in mountain bike, e per chi lo fa con la gravel o con la bici a pedalata assistita. Fra le tante guide della casa editrice attenta ai consumi e agli stili di vita sostenibili (a marzo organizza a Milano la fiera Fa' la cosa giusta), ecco tre proposte che spaziano dalla Sicilia a Santiago.

Sicily Divide in bicicletta, la grande traversata dell’Isola. 460 chilometri da Trapani o Palermo fino a Catania, 8 tappe. Un itinerario cicloturistico alla scoperta di una Sicilia inedita ed autentica, da ovest ad est. Un’avventura da provare: ad ogni pedalata gli occhi si colmano di bellezza nell’incontro con un entroterra davvero lussureggiante; nella scoperta dei sapori e dei profumi della cucina e infine nell’incontro più prezioso, quello con le persone che abitano questa terra. Un viaggio in bicicletta, gravel o mountain bike che mostra il lato meno conosciuto della Sicilia.

Guida alla Via Francigena in bicicletta, 1.000 chilometri in sella dalle Alpi a Roma, 24 tappe. Si pedala dal Monginevro o dal Gran San Bernardo – le porte d’accesso alpine al tratto italiano della Via – in un mosaico di paesaggi: montagne, risaie, colline toscane, campagna toscana, città d’arte, borghi, monumenti storici e chiese. In bicicletta su strade secondarie e sterrate, fino a Roma: incontro unico tra il pellegrinaggio antico e il viaggio moderno.

Guida al Cammino di Santiago in bicicletta, 900 Km in sella dai Pirenei a Finisterre, 16 tappe. Per chi desidera spingersi oltre l’Italia, due settimane indimenticabili per gli amanti di mountain bike e gravel lungo il pellegrinaggio più famoso d’Occidente. Si pedala in Spagna attraverso Aragona, Navarra, Castiglia e Galizia, verso la cattedrale che accoglie i viandanti di tutto il mondo, e poi si raggiunge l’oceano di Finisterre.

Ogni guida è completa di tutte le informazioni per preparare il viaggio in bici: i suggerimenti sull’attrezzatura ed il bagaglio, l’indicazione dei servizi bike friendly, le mappe, le altimetrie e gli approfondimenti sui luoghi da vedere lungo i territori attraversati. In più le indispensabili tracce GPS del tracciato, rilevate dagli stessi autori delle guide, scaricabili scansionando il Qr-code.

Non resta che scegliere la meta. Un’altra meta. Mettersi in sella e pedalare.

Una famiglia in bici fra i campi

Una famiglia in bici fra i campi - © Icp

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