venerdì 7 febbraio 2014
COMMENTA E CONDIVIDI
«Renzi in direzione Pd ha colto il noccio­lo della questione: i voti moderati val­gono doppio. Per vincere serve una coalizione con un partito a sinistra e uno a destra del suo». Bruno Tabacci, leader del Centro demo­cratico, formazione alleata al Pd, sposa le parole pronunciate ieri dal segretario democratico. Casini che torna alleato con Berlusconi rende più difficile la strada per il terzo polo di centro? Mi pare che la strada del terzo polo sia preclusa non da ora. Non è un caso che noi, alle ultime elezioni, abbiamo scelto di allearci con il Pd. L’Italicum ha ac­celerato i processi, determinando un fuggi-fuggi e un’ansia di collocazione. La scelta di Casini mi pa­re sia esclusivamente tattica, per garantirsi la so­pravvivenza. Nell’alleanza che Berlusconi sta met­tendo in piedi vedo molto estremismo anti-Europa e pochi riferimenti alla tradizione democristiana. Quella dell’Udc mi sembra una resa al populismo. Il Centro democratico continua a guardare a sini­stra. Ma da Renzi, almeno fino a ieri, sono arriva­te solo bastonate per le formazioni minori... Mi pare di capire che la sua cri­tica fosse rivolta all’eccessiva frammentazione e su questo è difficile dargli torto. Non sarei d’accordo invece se la scelta fos­se quella di lavorare per il bi­partitismo. Ma le parole pro­nunciate da Renzi ieri in dire­zione m’inducono a pensare che non sottovaluta il fatto che la legge elettorale piaccia così tanto a Verdini. Berlusconi non è da prendere sottogamba. E la legge elettorale lo ri­mette davvero in gioco... In che senso? Intanto c’è la norma a favore della Lega. Poi Berlu­sconi ha sempre dimostrato di avere una capacità di aggregazione enorme: prende tutto, senza anda­re troppo per il sottile. Infine non va sottovalutata la capacità mediatica del Cavaliere, visto che non sia­mo riusciti a varare una legge sul conflitto d’interessi degna di questo nome. E sulla legge elettorale che correttivi farebbe? Alzerei la soglia per il premio al 40 e ritoccherei, an­che se di poco, verso il basso quella per le forze mi­nori. Le liste bloccate, poi, non tengono conto del­la sentenza della Corte Costituzionale. Ma è fonda­mentale anche la riforma del Senato, altrimenti c’è il rischio della doppia maggioranza. E i movimenti al centro? Mi auguro che l’apertura del segretario Pd convin­ca gli amici di Scelta Civica, i Popolari di Dellai e Mauro e, se vorranno, Passera e Follini, a superare insieme a Centro democratico i rispettivi steccati e a formare un nuovo soggetto che raccolga la tradi­zione liberal-democratica e cattolica popolare.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: