martedì 15 marzo 2011
Nel 2010 è cresciuto l'ascolto dei canali dedicati ai minori, ma anche la programmazione destinata prevalentemente a un pubblico adulto, non adeguata per gli spettatori più piccoli: si sono registrate il 60% in più di violazioni rispetto al 2009, rappresentate soprattutto da programmi trasmessi dalle 7 alle 22.30, poco opportuni per la visione di un pubblico di bimbi, per linguaggio, immagini o contenuti.
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La televisione italiana è poco adatta ai bambini. Nel 2010, infatti, è cresciuto l'ascolto dei canali dedicati ai minori, ma anche la programmazione destinata prevalentemente a un pubblico adulto, non adeguata per gli spettatori più piccoli: si sono registrate il 60% in più di violazioni rispetto al 2009, rappresentate soprattutto da programmi trasmessi dalle 7 alle 22.30, poco opportuni per la visione di un pubblico di bimbi, per linguaggio, immagini o contenuti. Problemi riscontrati in diverse tipologie di trasmissioni: tra quelle sanzionate ci sono film (35), ma anche contenitori pomeridiani (18) e persino cartoni (4).Sono alcuni dati del consuntivo dell'attività Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione Media e Minori, che sarà presentato nella sua completezza - con i dati riguardanti le segnalazioni, le violazioni e i provvedimenti adottati nel corso del 2010 - in una conferenza stampa martedì prossimo. Lo scorso anno, spiega una nota, i casi considerati sono stati più numerosi di quelli dell'anno precedente: 320 contro i 264 nel 2009. Così pure le violazioni accertate: 72 contro 46. Incremento, anche se contenuto, delle segnalazioni preliminari inviate all'Agcom (25 nel 2010, erano state 23 nel 2009) per trasmissioni del tipo 'a luci rosse' diffuse nella programmazione notturna per lo più da emittenti locali.Il Comitato, inoltre, ha adottato tre documenti di indirizzo: un documento per l'uso di 'segnaleticà in caso di servizi televisivi con immagini storiche di contenuto problematico; una lettera aperta alle emittenti su trasmissioni riguardanti minori vittime di violenze e assassinii; una lettera aperta alle emittenti sull'interpretazione della definizione di 'programmi adatti ad una fruizione familiare congiunta.
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