«La faccia noi la mettiamo sempre e lo abbiamo fatto anche questa volta. Però lo dovrebbero fare anche gli altri, soprattutto le istituzioni. Non è positivo essere soli...». È un misto di forza e delusione la reazione dei giovani della cooperativa Valle del Marro dopo la prima udienza del processo contro la cosca Mammoliti. «Noi stiamo facendo il nostro dovere – sottolinea il presidente, Giacomo Zappia – e lo facciamo fino in fondo. Sappiamo di essere nel giusto stiamo applicando le leggi dello Stato. Certo siamo stati colpiti più volte nel nostro lavoro ma non ci fermiamo».«In questa lotta per il ripristino della legalità e della libertà, ciascuno deve fare la sua parte – aggiunge il vicepresidente, Domenico Fazzari –, soprattutto le istituzioni. E questi sono i momenti in cui è necessario dare più attenzione al nostro lavoro, al nostro impegno. Invece vediamo tanta disattenzione...». «Non dalla magistratura e dalle forze dell’ordine che abbiamo visto sempre al nostro fianco – ci tiene a sottolineare Giacomo – come dimostra questo processo».Ma è fondamentale un vero lavoro di "squadra". «Noi la nostra parte l’abbiamo sempre fatta – insiste Giacomo – ma questo progetto è fatto di tante maglie. Se ne manca qualcuna non si chiude il cerchio e non si raggiungono gli obiettivi». Ma questo non vuol dire fare passi indietro. «Noi ci siamo e continueremo ad esserci perché la nostra scelta ha radici profonde», assicura Domenico. «Per questo – dicono assieme quasi in un appello – ci farebbe piacere sentire la vicinanza concreta delle istituzioni, da quelle locali a quelle regionali a quelle nazionali. Questi sono i momenti per farlo, non bastano tanti bei convegni». E allora, concludono, «speriamo di vedere tante persone al nostro fianco alla prossima udienza del processo. Sarebbe molto importante. Per noi e per questa nostra bella Calabria».