Sohnia Dahmani - (dal suo profilo Facebook)
«Garantire il rilascio immediato e incondizionato di Sonia Dahmani e assicurare che l’infondata indagine penale a suo carico venga archiviata» e «porre fine agli arresti mirati di avvocati, giornalisti e attivisti che si battono per l’esercizio pacifico dei loro diritti umani, compresi i diritti alla libertà di espressione, di riunione pacifica e di associazione».
Si chiude così la lettera aperta indirizzata al presidente tunisino Kais Saied dalla deputata dem Laura Boldrini, presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, e sottoscritta da altri 71 deputati di Pd, M5s, Avs, +Europa e Azione. La lettera rilancia la campagna di Amnesty International per la liberazione di Sonia Dahmani, avvocata e opinionista tunisina. Dahmani è stata arrestata la sera dell'11 maggio durante una diretta dell'emittente televisiva France24 da uomini a volto coperto che hanno fatto irruzione all'interno della Camera penale di Tunisi. L'avvocata aveva precedentemente espresso ironicamente pareri critici nei confronti di Saïed in un programma della tv tunisina: a una domanda del conduttore circa possibilità che i migranti dell’Africa sub-sahariana non fossero solo in transito in Tunisia, ma avessero invece l’obiettivo di installarsi nel Paese, anziché tentare di raggiungere Lampedusa, l’avvocata aveva replicato ironicamente: «Ma di quale Paese sta parlando? Perché quello che conosco io, i giovani lo vogliono lasciare».
L'arresto di Dahmani ha suscitato grande scalpore, mobilitando anche gli ordini degli avvocati europei, incluso quello italiano, che ne hanno chiesto la scarcerazione, oltre che i corrispondenti dei media stranieri in Tunisia. «La vicenda dell'avvocata tunisina rientra nelle politiche fortemente repressive del regime di Tunisi - dichiara Laura Boldrini - che perseguita attiviste e attivisti per i diritti umani, giudici, giornalisti, oppositori politici, sindacalisti e, nelle ultime settimane, anche operatori delle organizzazioni che si occupano di fornire assistenza a migranti e richiedenti asilo». La deputata dem è critica con le politiche di controllo dell'emigrazione dalla Tunisia sostenute dal «governo Meloni che sigla costosi accordi con Saied, senza porre alcuna condizione sul rispetto dei diritti umani e democratici e delle libertà politiche e civili».
L'avvocata Dahmani prima dell'arresto era stata indagata per violazione dell'articolo 24 del decreto legge 54, che punisce con 5 anni di carcere e una multa di 15 mila euro chiunque utilizzi le reti di telecomunicazione per diffondere «notizie false». «Questi eventi hanno suscitato in noi, deputate e deputati della Repubblica italiana, una grande preoccupazione - si legge nella lettera al presidente Saied - anche in considerazione del fatto che, dalla seconda settimana di maggio 2024, sono stati attuati atti repressivi persino nei confronti degli operatori delle organizzazioni che si occupano di fornire assistenza a migranti e richiedenti asilo. È nostra convinzione che la tutela dei diritti umani, civili e politici non abbia confini e rappresenti un valore universale in cui tutta la comunità internazionale si debba riconoscere».