lunedì 19 gennaio 2015
​​"Tra 3 e 5emila foreign fighters". I ministri degli Esteri dell'Unione provano a fare fronte comune: tra le norme la banca dati sui passeggeri aerei. Mogherini: bisogna dialogare con l'Islam.
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​Dopo gli attentati di Parigi e la retata contro una cellula jihadista in Belgio, i ministri degli Esteri dell'Ue si sono riuniti a Bruxelles per dare una risposta unitaria alla minaccia jihadista in Europa. "Dalla riunione è emersa la conferma della minaccia terroristica all'insieme dei paesi europei: si stima ci siano tra i tremila e i cinquemila foreign fighters in Europa". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, al termine dell'incontro. Arrivando alla riunione, il capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini, ha detto chiaramente che serve rafforzare la cooperazione sia all'interno del blocco -"con uno scambio di informazioni fra Paesi e il lavoro comune dei ministri degli Esteri e dell'Interno"- sia collaborando con i Paesi del mondo arabo. Non a caso, alla riunione è stato invitato anche il segretario generale della Lega Araba, Nabil El Araby. "Discuteremo proprio di come aumentare il livello della cooperazione nell'antiterrorismo con i partner della regione", ha anticipato Mogherini, ribadendo che la lotta allo jihadismo "non è un problema fra l'Europa, o l'Occidente, e l'Islam: perchè spesso il terrorismo colpisce proprio i musulmani". Ciò che serve è "dialogo, rispetto e piena responsabilità di quello che facciamo e diciamo". Per l'Ue è una "priorità" e "il trovare un equilibrio fra libertà e rispetto è anche un dilemma filosofico che però ora, alla luce degli ultimi avvenimenti, va affrontato". Il provvedimento più importante sul tavolo dei 28 ministri riguarda le norme sulla banca dati di infmorazioni riguardanti i passeggeri dei voli aerei. Come ha detto prima della riunione il ministro Paolo Gentiloni, "in alcuni mesi la situazione si sloccherà al Parlamento europeo"; va dunque trovato "un delicato equilibrio fra privacy e sicurezza, ma non c'è dubbio che oggi dobbiamo mettere al primo posto la sicurezza, pur senza rinunciare alle libertà europee". Oggi comunque non verrà adottato alcun provvedimento concreto, ma sarà un primo scambio di idea in vista della riunione informale dei leader dell'Ue, il 12 febbraio a Bruxelles. "Sul tema del Pnr abbiamo rinnovato la nostra sollecitazione politica. Ma è una materia ferma al Parlamento Europeo. E la cosa non la sblocca il Consiglio Esteri" ha detto Gentiloni, intervenendo nel dibattito sul controverso Passangers Name Record.Proprio nel tentativo di rafforzare la correlazione tra misure all'interno e all'esterno per contrastare più efficacemente l'estremismo, alla riunione partecipano anche il commissario europeo all'Interno, Dimitris Avramopoulus, e il coordinatore dell'antiterrorismo dell'Ue, Gilles de Kerchove. Intanto sul fronte delle indagini, in Italia è stato rilasciato il pakistano che domenica all'aeroporto di Fiumicino aveva tentato di imbarcarsi su un volo diretto a Londra con un passaporto risultato falso: l'uomo, che aveva presentato istanza di asilo politico nel dicembre dello scorso anno, sarà denunciato per possesso di documento di identificazione falso. La procura del Belgio invece ha chiesto l'estradizione di uno degli arrestati in Grecia perchè potrebbe "avere un legame diretto" con la cellule jihadista smantellata a Verviers.
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