La lista Monti ancora non decolla. La formula a tre per la Camera, Scelta civica, Fli e Udc non facilita i giochi, ma non è che al Senato (dove la lista è unica) le cose siano più agevoli. Ultime frenetiche limature ieri sera a Palazzo Chigi con la regia del Segretario generale
Federico Toniato e del grande arbitro sulla trasparenza delle candidature
Enrico Bondi. Si dormirà poco, perché sono tanti i nodi da sbrogliare, e oggi si deve chiudere.Ieri ha fatto molto discutere l’annuncio della candidatura, in Toscana di
Alessio De Giorgi, direttore di Gay.it. Che già annuncia il suo programma: «La battaglia sui diritti civili deve essere fatta in modo trasversale e con chiunque ci starà - dice -. Senza guardare in faccia a nessuno. Parliamo di persone, di coppie quindi se per portare a casa il risultato serve dialogare con pezzi di mondo cattolico ben venga e il fatto che io faccia parte di questa coalizione politica può essere utile». Questa la sua strategia. A Milano, intanto, Mario Monti ha lanciato, ieri, la campagna elettorale nella cruciale Lombardia, dove si giocano un po’ tutti gli equilibri del traballante Senato, lanciando il tridente
Gabriele Albertini,
Pietro Ichino e
Mario Mauro. Ma restano giochi delicati di equilibri interni fra l’ala laica di ItaliaFutura e quella cattolica all’interno del movimento "Verso la Terza Repubblica". Ma è delicato anche il lavoro all’interno di Fli e soprattutto nell’Udc per far valere i vincoli dei tre mandati (con due sole eccezioni) concesso ad ogni formazione. In lista ci saranno
Rocco Buttiglione,
Lorenzo Cesa, e il capogruppo uscente
Gian Luca Galletti, e fra le new entry il ministro per le Politiche agricole
Mario Catania. Non dovrebbe essere della partita invece, il titolare dell’Istruzione Francesco Profumo, mentre in pista dovrebbe esserci il ministro della Salute
Renato Balduzzi (che potrebbe essere capolista alla Camera in Piemonte), al pari del titolare delle Politiche europee
Enzo Moavero Milanesi, notoriamente legatissimo al premier uscente.In casa Fli confermata la presenza di
Gianfranco Fini come capolista alla Camera, con
Italo Bocchino e
Roberto Menia, mentre il capogruppo
Benedetto Della Vedova sarà in lista al Senato in Lombardia. Per Montecitorio dovrebbe correre anche
Gianfranco Paglia, mentre correranno per Palazzo Madama anche
Giulia Bongiorno,
Mario Baldassarri,
Giuseppe Consolo e
Alessandro Ruben.Nella lista Monti per il Senato confermato che per l’Udc ci saranno
Pier Ferdinando Casini con i fedelissimi
Mauro Libè e
Roberto Rao, mentre da stabilire ancora se il veneto portavoce del partito
Antonio De Poli correrà per Palazzo Madama o per Montecitorio.Fra le assenze, invece, quella di Santo Versace, che si allinea alle critiche di Corrado Passera. Non ci sarà invece Beppe Pisanu, mentre Fabio Gava, che veniva indicato come capolista in Veneto, sarà al terzo posto. Fuori dalle liste, nel Pdl Isabella Bertolini e Giorgio Stracquadanio, confermati i no anche da parte di Franco Frattini e Alfredo Mantovano. Il direttore di ItaliaFutura
Andrea Romano dovrebbe correre alla Camera in Toscana. Fa man bassa l’associazione di Montezemolo con tutto il gruppo dirigente in lista da eleggibili (Calenda, Tinagli, Perillo, Simoni, oltre allo stesso Romano). Mentre capolista in Veneto sarà un esponente di Sant’Egidio, legatissimo al ministro Riccardi,
Gianpiero Della Zuanna. In Umbria sarà capolista l’ex ministro Linda Lanzillotta.Ieri sera, infine, si è tenuto un nuovo incontro – a cena, in tono minore – del Forum di Todi. I candidati Andrea Olivero e Luigi Marino non c’erano, assente anche il presidente di Mcl Carlo Costalli rappresentato dal vice Antonio Di Matteo.