A Milano i giochi sono fatti: per la poltrona di sindaco correranno due city manager.
Dopo la vittoria alle primarie di Giuseppe Sala, incoronato candidato del centrosinistra, anche
il centrodestra annuncia di avere sciolto le riserve. Si tratta di
Stefano Parisi, l'ex direttore generale di Confindustria e prima city manager di Gabriele Albertini, che sembra mettere tutti d'accordo nello schieramento. Oggi il numero uno di Chili, la piattaforma telematica di film e video on demand, ha deciso di uscire allo scoperto: "è stata una scelta difficile, ma la spinta decisiva è venuta dall'aver verificato che intorno al mio nome si è coagulato il consenso di tutte le componenti dell'area che è oggi al governo della Regione Lombardia". "Di fonte a questo consenso, ritengo un mio dovere continuare a dare il mio contributo al servizio ad una comunità, come quella milanese, con la quale così intensamente ho lavorato negli ultimi 15 anni - spiega ancora Parisi - Ringrazio i leader del centrodestra che hanno voluto darmi fiducia. Ringrazio i tanti che in questi giorni mi hanno manifestato il loro entusiasmo e il loro appoggio, a cominciare da Gabriele Albertini e Letizia Moratti". Ma se a Milano il centrodestra ritrova l'unità altrove la situazione è in alto mare. Il vertice previsto per questa sera tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni è stato rinviato. Di comune accordo, spiegano fonti del centrodestra, i tre leader hanno deciso di rinviare la riunione di qualche giorno. La definizione delle candidature infatti è tutt'altro che semplice. Sul tavolo resta il nodo di Roma con l'irritazione della Lega per il metodo che ha portato all'ipotesi di far correre Rita Dalla Chiesa. A questo va aggiunto il pressing che Berlusconi intende fare per convincere Guido Bertolaso a correre per il centrodestra. Una parte degli azzurri poi continua a sperare che alla fine si converga su Alfio Marchini. Nome che però incontra il muro di Fratelli d'Italia.