Il campo tende a cavallo tra il territorio di San Ferdinando e Rosarno è ormai da anni una triste realtà. E il freddo e la neve di questi giorni ne aggravano la situazione. Sono diverse le persone che, come novelli buon samaritani, si accostano agli «ospiti», per donare loro coperte, giubbotti e quanto possa servire per ripararsi dal gelo.
L’unità di crisi creata dalla prefettura di Reggio Calabria, guidata da Michele Di Bari, e in concerto il parroco del Bosco di Rosarno, don Roberto Meduri, don Pino Demasi e Bartolo Mercuri per l’associazione “Il Cenacolo” strettamente in contatto con il vescovo della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, monsignor Francesco Milito, è riuscita subito a venire incontro alle necessità urgenti con 600 sacchi a pelo in grado di tenere caldo fino a -20°.
«La Chiesa locale rimane disponibile per qualsiasi tipo di aiuto – afferma monsignor Milito – e ringrazio la prefettura e le parrocchie per la tempestiva risposta ai bisogni di chi in questo momento si trova in grave difficoltà per via del freddo. Ciò è segno che la collaborazione rende tutto possibile».
La neve si è ormai sciolta, anche se le temperature non tendono ad aumentare, anzi si aspetta un’altra nevicata. Nella tendopoli attualmente vivono circa 2mila persone, con un distaccamento presso una ex fabbrica adiacente con altri 400 migranti. È anche nelle campagne tra Rosarno e Rizziconi che si conta un altro grande numero di persone, oltre 400. Il sindaco di San Ferdinando, Andrea Tripodi conferma questi dati e afferma: «Gestire una situazione del genere è davvero difficile, specie con un tale clima. Le condizioni igienico-sanitarie sono insopportabili e l’anarchia creatasi in quel che è un vero e proprio villaggio è insostenibile. Il tavolo aperto con la prefettura ha dato avvio alle procedure per il nuovo campo tende costituito da una vigilanza interna ed esterna». Intanto il freddo scende sul campo e la solidarietà delle parrocchie e dei volontari prova a riscaldare almeno questi giorni di gelo.