Il racconto di un uomo dimenticato, condannato così a morire due volte. Rapito, torturato e ucciso trentasette anni fa a Paola, in Calabria. Il cui nome viene ricordato ogni 21 marzo, durante la “Giornata della memoria delle vittime di mafia” celebrata da Libera. Eppure davvero dimenticato, prima di tutto dalle vicende giudiziarie che hanno riguardato la sua fine, chiuse sempre troppo in fretta e con ripetuti, incredibili, inquietanti errori.
Non solo. Chiunque si sia avvicinato alla storia di Pompeo Panaro, l’ha abbandonata subito dopo. «Troppo pericolosa», qualuno lo ha detto apertamente. Forse perché vi s’intrecciano ndrangheta e politica. Forse perché potrebbe nascondere addirittura di più.
In questa sorta di docufiction abbiamo provato a ricostruirla. Insieme al figlio Paolo.