Si riapre la questione degli sfratti: dopo le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi dai sindacati degli inquilini, tre assessori oggi chiedono al governo di
rivalutare la decisione presa, quella di non prorogare ancora,
per la trentunesima volta, il blocco. L'appello arriva dalle
città a maggiore densità abitativa: Roma, Milano e Napoli. La
richiesta di rivedere la mancata proroga ha l'obiettivo di
"scongiurare - scrivono Francesca Danese, Daniela Benelli e
Alessandro Fucito, assessori alle politiche abitative di Roma,
Milano e Napoli in una lettera al governo - una situazione
altrimenti ingestibile da un punto di vista sociale e da quello
dell'ordine pubblico". La questione - annunciano - verrà
sottoposta all'esame dell'Anci. E dal governo arriva una prima
apertura, quella del viceministro alle Infrastrutture Riccardo
Nencini per il quale è "possibile verificare i casi urgenti" e
conseguentemente "rivedere una decisione presa".
Fra le 30 e le 50mila famiglie, in tutta Italia, sono a
rischio di sfratto esecutivo - dicono i tre assessori - per la
mancata proroga degli sfratti di fine locazione. Dall'inizio
della crisi, cinque anni fa, Roma ha registrato oltre diecimila
sentenze per fine locazione; 4500 a Napoli e 4mila le sentenze
di sfratto a Milano sempre tra il 2008 al 2013. Il 70% di queste
famiglie avrebbe i requisiti di reddito e sociali (anziani,
minori, portatori di handicap) previste dalla legge per la
proroga.
Ogni giorno sono 140 gli sfratti eseguiti con la forza
pubblica. Una sentenza di sfratto colpisce, secondo le
statistiche una ogni 353 famiglie. Escludendo dunque le famiglie
proprietarie di case e gli assegnatari di alloggi pubblici,
significa che ogni anno in Italia una sentenza di sfratto,
"quasi sempre per morosità incolpevole", rilevano Danese,
Benelli e Fucito, tocca una famiglia su quattro. "Ecco perché -
si legge nell'appello - torniamo a chiedere con forza la proroga
del blocco degli sfratti e politiche abitative strutturali che
ci consentano di uscire dalla logica dell'emergenza. Su questo
sollecitiamo una urgente riunione della consulta casa dell'Anci
perché sia ben chiaro il grido di dolore proveniente dalle città
metropolitane dove forte è il disagio".
Il viceministro Nencini apre: "La mia opinione è che è
possibile verificare soprattutto i casi che possiamo definire
urgenti e a rischio dal punto di vista sociale", ha detto.
"Reddito molto basso e condizioni infra-familiari di particolare
difficoltà sociale: i casi come questi vanno censiti - ha
spiegato Nencini - e per i soggetti che sono stati in regola in
passato si può anche rivedere una decisione presa".
Per il deputato Sel Filiberto Zaratti "è giusta la richiesta
fatta al Governo dagli assessori di Roma, Milano e Napoli. In
caso contrario si rischia una bomba sociale devastante".