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Il pullman per la gita non era attrezzato per il trasporto dei disabili e così Cosimo, alunno di quarta elementare dell’istituto “Giorgio La Pira” di Firenze non ha potuto partecipare all’uscita didattica, restando in classe, da solo, con l’insegnante di sostegno.
Dopo la denuncia della famiglia, la scuola e la società di autolinee che avrebbe dovuto garantire il servizio si rimbalzano le responsabilità, ma sta di fatto che ad andarci di mezzo, ancora una volta, è il protagonista più debole di questa brutta storia. Che non è, purtroppo, un caso isolato. Stando ai dati dell’ultimo rapporto Istat sull’inclusione scolastica degli alunni disabili, il 43% non partecipa alle attività extra-scolastiche e il 66% rinuncia alle uscite didattiche che prevedono un pernottamento, quota che raggiunge l’81% nelle scuole del Mezzogiorno.
Nel caso di Firenze l’uscita era di una sola giornata, ma Cosimo non ha potuto prendervi parte perché l’autobus non era dotato della pedana per far salire a bordo le carrozzelle. «Mio figlio ha subito una vera e propria discriminazione», denuncia il padre Duccio Massaini.
La gita, con destinazione l’Istituto alberghiero Saffi, per un progetto sullo stare bene a tavola e i comportamenti da tenere, «inizialmente sarebbe dovuta essere lunedì, giorno dello sciopero del personale scolastico – spiega ancora il genitore – per poi essere spostata al giorno successivo. Venerdì scorso la maestra ha detto a mia moglie che avremmo dovuto portare noi il bambino direttamente alla struttura, perché la scuola non aveva trovato il pulmino adibito anche al trasporto della carrozzina. Purtroppo io ho aperto un’attività da poco e non ho la patente, mia moglie aveva un appuntamento improrogabile e abbiamo spiegato che non saremmo riusciti a portarlo».
Sulla vicenda è intervenuto anche il dirigente scolastico Maurizio Gagliardi, spiegando che, dopo lo spostamento della data dell’uscita, «Autolinee Toscane ci ha comunicato che non sarebbe riuscita a garantire un mezzo con pedana per disabili. Per questo, venerdì scorso, abbiamo subito contattato la madre dello studente, spiegandole che, nostro malgrado, era sorta questa complicazione. Lei ci ha tranquillizzati, dicendo di essere disponibile ad accompagnare il figlio in gita. Ma poi non è stato così».
Cosimo ha così dovuto rinunciare alla gita, un fatto «davvero vergognoso», secondo la consigliera comunale di Firenze, Michela Monaco (Lega), affetta da disabilità motoria. «Ormai io sono abituata a queste spiacevoli discriminazioni – continua la consigliera – ma come fai a spiegare ad un bambino che esiste ancora questa disparità tra studenti di una stessa classe? Cosimo si sarà chiesto: “Perché loro sì ed io no?” Sono domande terribili che non dovrebbero più esistere in una società che si definisce civile ed inclusiva».