L'Aula del Senato approva il decreto in materia di fallimentare e giustizia civile (
decreto legge fallimenti) con 159 sì e 104 no. Il provvedimento, già licenziato dalla Camera il 24 luglio scorso,
diventa legge. Il decreto legge approvato contiene pure alcune norme originariamente presenti nel decreto legge Ilva Fincantieri. Si stabilisce infatti che il sequestro di beni d'impresa non può bloccarne l'attività, se l’azienda in questione ha un’importanza rilevante dal punto di vista nazionale.
Cosa cambia per l’Ilva
La norma "salva-Ilva" inserita nel
decreto legge Fallimenti, approvato in via definitiva dal Senato,
prevede la prosecuzione dell'attività d'impresa nel caso di
sequestro giudiziario. In sostanza stabilisce che nei casi di
aziende di rilevanza strategica nazionale, sottoposte a
provvedimenti cautelari da parte della magistratura, non venga
impedita la prosecuzione dell'attività. L'azienda è però chiamata
a presentare entro 30 giorni un piano con nuove misure a difesa
della sicurezza del lavoro.
Le nuove norme garantiscono così il funzionamento a pieno regime
dell'altoforno 2, sequestrato dalla magistratura dopo un
incidente mortale di un operaio, ma mai spento. Intanto domani
riapre anche l'altoforno 1, chiuso da dicembre 2012 per motivi
ambientali e per manutenzione straordinaria.
"La strada maestra, se vogliamo tenere insieme lavoro e ambiente,
è applicare tutto quello che l'Aia prevede in termini di
miglioramento ambientale non trascurando la tenuta
occupazionale", ha dichiarato Mimmo Panarelli, segretario
generale Fim Taranto-Brindisi.
Il commento del ministro della Giustizia Andrea Orlando
"Questo provvedimento risponde
all'esigenza di rendere le procedure fallimentari più celeri e
trasparenti. E comporta una riqualificazione e un aumento del
personale amministrativo. Si prevede un grande efficientamento
del sistema della giustizia civile". Il ministro della Giustizia
Andrea Orlando commenta così, con i cronisti, il decreto in
materia di fallimentare e giustizia civile appena approvato
dall'Aula del Senato.
Si tratta di un provvedimento "importante - aggiunge il
Guardasigilli - che inciderà in maniera significativa anche
sull'organizzazione degli uffici giudiziari". "Oggi con questo
testo - prosegue - abbiamo dato una risposta non esaustiva, ma
importante ai vari problemi del settore. Ed è il più grande
intervento, da un quarto di secolo, di riqualificazione del
personale di cancelleria".
Rispondendo alle critiche sollevate in Aula dal M5S secondo
le quali il testo conterrebbe "l'ennesimo regalo alle banche",
Orlando respinge ogni accusa dicendo, tra l'altro, che il
provvedimento "va esattamente nella direzione sostenuta e
indicata dall'unione europea". Si punta alla "solidità del
sistema creditizio", afferma, ma senza che si pregiudichino
imprese e cittadini, come sostenuto dai 5 Stelle, perché "si
riconoscono nuove garanzie anche per i creditori".
Per quanto riguarda, poi, l'informatizzazione del sistema
civile, il ministro della Giustizia, sottolinea come l'Italia
sia ormai "all'avanguardia a livello mondiale". Ma è sulla
trasparenza delle procedure fallimentari, insiste, che il "passo
avanti" diventa evidente soprattutto grazie alla previsione del
"portale unico" sui fallimenti.