mercoledì 3 settembre 2014
COMMENTA E CONDIVIDI
​Ripensare ciò che si impara a scuola senza stravolgere il sistema di istruzione italiano. Le novità in serbo per gli studenti sono parecchie, almeno nelle intenzioni. Intanto, si pensa di portare musica e sport nella scuola primaria: 2 ore a settimana di educazione musicale nelle classi IV e V (a regime costerebbe 90 milioni di euro) mobilitando anche conservatori, enti lirici, bande civili e militari e 1 ora a settimana di educazione motoria dalla seconda alla quinta elementare (facendo sinergie con i finanziamenti europei e considerando che nel confronto con i 27 Paesi Ocse l'Italia è ultima per numero di bambini che praticano attività fisica moderata o intensa ogni giorno).    Un capitolo importante riguarda lo studio delle lingue straniere: l'uso del Clil (in sostanza una materia insegnata in una lingua diversa dall'italiano), già obbligatorio dal prossimo anno per il quinto anno delle Superiori, sarà esteso a elementari e medie. E poi più storia dell'arte (da rafforzare soprattutto nel biennio di licei e istituti turistici, con un costo di circa 25 milioni per 2 ore a settimana), più informatica (sollecitando i ragazzi a essere produttori digitali nelle Superiori) e più economia (oltre la metà degli studenti si attestano su un livello di comprensione dei meccanismi economici e finanziari ben al di sotto della media dei paesi europei).   Tutti interventi che fanno perno sul rilancio dell'autonomia scolastica grazie a un organico funzionale rafforzato, a una maggiore mobilità dei docenti e, soprattutto, a risorse certe (stabilizzando le dotazioni del Mof ma anche attingendo - almeno 800 milioni per il settennio 2014-2020 - da risorse europee). Ma tra i banchi le novità saranno anche altre: l'obbligo dell'alternanza scuola-lavoro negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici con l'estensione di un anno nei Professionali (almeno 200 ore l'anno, passando dagli 11 milioni di euro stanziati nel 2014 a 100 milioni); la diffusione della Bottega-scuola per tramandare mestieri artigianali fondamentali per il Made in Italy ma a rischio estinzione; la diffusione, attraverso protocolli ad hoc, del programma sperimentale di apprendistato negli ultimi due anni della scuola superiore.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: