martedì 16 luglio 2013
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L’affaire kazako mette AngelinoAlfano sulla graticola della mozione di sfiducia individuale presentata congiuntamente a Montecitorio da M5S e Sel. E il Pdl fa quadrato in difesa del ministro dell’Interno, accusato di essere il vero responsabile del caso Shalabayeva.«Senza di lui il governo non va avanti», dichiara il capogruppo alla Camera Renato Brunetta. Di diverso avviso sembra essere il segretario del Pd, Guglielmo Epifani che, pur senza nominare Alfano, avverte: «Si chiariscano rapidamente tutti i punti ancora oscuri, poi chi ha sbagliato dovrà alla luce del sole assumersi le proprie responsabilità dell’inaccettabile errore commesso». A puntellare l’esecutivo interviene anche il titolare della Difesa, il montiano Mario Mauro: «Esiste una maggioranza unita e che vale per tutte le vicende del governo». Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, dal canto suo ieri ha ribadito di aver parlato del caso ad Alfano il 2 giugno. E si è detta «umanamente molto amareggiata». A Bonino e Alfano arriva - da Anna Finocchiaro (Pd) e Pier Ferdinando Casini (Udc) - la richiesta di riferire subito in Parlamento.Intanto, in attesa della relazione interna del capo della Polizia Alessandro Pansa, si affilano le armi parlamentari. «Il ministro Alfano non poteva non sapere, per questo è necessario che assuma tutte le responsabilità politiche che competono al suo ruolo», attacca il capogruppo vendoliano a Montecitorio Gennaro Migliore, che annuncia la richiesta di voto segreto. Parole simili usa il numero uno dei deputati a 5 Stelle, Riccardo Nuti. Le mozioni per Brunetta sono un atto «aberrante, non previsto dalla Costituzione» e che di solito va a «rafforzare il governo e indebolire chi le presenta».Parole sottoscritte anche dal presidente dei senatori pdl, Renato Schifani: «Chi spinge per le dimissioni resterà deluso. L’unico problema, secondo talune linee editoriali, è diventato il caso Shalabayeva e le eventuali responsabilità del governo». Alcuni esponenti pidiellini fanno nomi e cognomi e se la prendono con il «partito di Repubblica», il cui direttore Ezio Mauro ha chiesto ieri in prima pagina le dimissioni di Alfano. «Vuole usarlo come bomba umana per fare esplodere il governo» per favorire «il suo candidato Renzi», accusa Daniela Santanchè. Anche per Fabrizio Cicchitto la Repubblica vuole le dimissioni di Alfano per far cadere l’esecutivo e «aprire una nuova fase» con Renzi in campo.«Sembra che l’abbia rapita io, la dissidente kazaka», ironizza il sindaco di Firenze, che ribadisce l’appoggio a Letta. «La risposta sguaiata della Santanchè conferma una volta di più la sua totale inadeguatezza a rivestire qualunque carica istituzionale, a partire dalla vicepresidenza della Camera», commenta il renziano Dario Nardella. Infine, Giorgia Meloni (Fdi) ironizza su Letta, Alfano e Bonino «ministri a loro insaputa». E la Lega chiede di cercare le responsabilità politiche, non di accanirsi sui funzionari, «facili capri espiatori».
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