sabato 22 febbraio 2025
Ai funerali del luminare della ginecologia del Gemelli i ministri e politici. Giuliodori: tu rifugio per tante donne, mai speculato sulle speranze e sulla disperazione delle persone malate
Il commovente addio a Scambia, ricercatore infaticabile e docente visionario

Università Cattolica del Sacro Cuore

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Ricercatore, medico, ma soprattutto uomo di grandissime qualità umane e professionali. La cappella della chiesa centrale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore non riesce a contenere quanti oggi a Roma, hanno voluto dare l’estremo saluto a Giovanni Scambia, ordinario di Ginecologia e Ostetricia all'Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore scientifico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, nonché direttore della Uoc di Ginecologia Oncologica del Gemelli, ma soprattutto noto per essere il pioniere dei tumori ginecologici, morto il 20 febbraio a soli 65 anni per un tumore al pancreas in stadio avanzato.

Università Cattolica del Sacro Cuore

A descrivere le qualità di Scambia sono soprattutto le parole usate dall’assistente generale dell’università Cattolica monsignor Claudio Giuliodori che ha ricordato «l’instancabile e appassionata ricerca scientifica che ha caratterizzato i tuoi studi e il tuo impegno accademico e che ti ha visto raggiungere i più alti riconoscimenti internazionali». Una ricerca però «mai finalizzata a se stessa, ma sempre orientata ad offrire le migliore e più innovative cure ai pazienti che hanno potuto trovare in te, e nella squadra che hai saputo creare, un riferimento sicuro per affrontare malattie e situazioni considerate fino a poco tempo fa inguaribili».

Il vescovo Giuliodori durante la benedizione della salma

Il vescovo Giuliodori durante la benedizione della salma - Università Cattolica del Sacro Cuore

Come pure a colpire della vita di Scambia, ha aggiunto monsignor Giuliodori, è la sua dedizione alle pazienti. «Tu non hai mai speculato sulle speranze e sulla disperazione delle persone malate - un passaggio dell’omelia - ma hai sempre saputo dare risposte concrete ed efficaci. Quante donne hanno cercato rifugio e conforto sotto il mantello della tua alta professionalità e hanno trovato speranza grazie al tuo sguardo scientifico e alla tua perizia. Gesù si è servito anche di te per dire a tante donne, ancora oggi, 'vai in pace e sii guarita dal tuo male'». Non da ultima la «passione educativa che ha fatto fiorire attorno a te una scuola formidabile di giovani e di professionisti capaci di fare tesoro della tua sapienza e di seguirti riconoscendo in te un vero maestro di scienza e di vita».

I ministri e i vertici dell'ateneo dela Cattolica in prima fila

I ministri e i vertici dell'ateneo dela Cattolica in prima fila - Università Cattolica del Sacro Cuore

Ad aprire la celebrazione il corteo dei professori ordinari della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore guidati dalla Rettrice Elena Beccalli e dal Preside di Medicina Antonio Gasbarrini, seguito dall'Ave Maria cantato. Ma in tanti, a partire dal ministro dell’istruzione Orazio Schillaci, quello dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e quello della Difesa Guido Crosetto, e al governatore della Regione Lazio Francesco Rocca sono in prima fila per salutarlo. Come pure, tra gli altri, il presidente della fondazione policlinico Gemelli Irccs Daniele Franco e il direttore generale Marco Elefanti e il direttore generale dell’Università Cattolica Paolo Nusiner.

La moglie di Scambia, Emma, e la figlia Luisa

La moglie di Scambia, Emma, e la figlia Luisa - undefined

Molte le attestazioni di stima di amici e colleghi. Il preside di Medicina Gasbarrini lo ha ricordato come «un modello inimitabile e irragiungibile», un medico, docente e ricercatore «visionario e concreto». La collega Anna Fagotti, direttore della Uoc per il carcinoma ovarico, ha aggiunto che «la sua scuola è la sua eredità». Mentre la figlia Luisa, che ora lo piange insieme alla moglie Emma, lo ha salutato in questo modo: «Ho sempre saputo che le tue assenze erano il piccolo prezzo da pagare per il tuo grande impegno da medico. Ciao papà. Sei stato un grande padre».

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