Non solo grandi opere e piccoli
cantieri diffusi sul territorio, ma anche burocrazia, banda
larga, difesa del made in Italy, sforbiciata alle partecipate
degli enti locali e spinta alla dismissione degli immobili
pubblici, rilancio degli investimenti, spinta all'edilizia, tra
i settori più provati dalla crisi. Con il varo dello Sblocca
Italia il governo punta a far ripartire i lavori già finanziati
(fino a 43 miliardi ha sempre detto il premier Matteo Renzi) ma
anche a recuperare risorse, non più di 3-4 miliardi per ora, da
investire per dare impulso a un'economia ferma da troppo tempo. Ecco una sintesi dei principali capitoli del provvedimento,
attualmente molto corposo ma che potrebbe essere varato "light"
sia per passare il vaglio del Quirinale (che più volte ha
mostrato il suo dissenso nei confronti di decreti omnibus),
sia perché per alcune misure, come ecobonus e incentivi fiscali,
le coperture potrebbero arrivare con la legge di stabilità.
CANTIERI E GRANDI OPERE: Nelle linee guida erano indicate
14 grandi opere e altre 12 da sbloccare anche con nuove risorse
(dalla statale Telesina alla nuova Tirrenica). Alta velocità
Napoli-Bari e Palermo-Messina-Catania sono in cima alla lista
delle opere da velocizzare (con l'ad di Fs, Elia, commissario),
così come i collegamenti con gli aeroporti o le nuove linee
della metro da Roma e Napoli. Ci dovrebbero essere poi 3,8
miliardi da qui al 2018 (1,2 dal fondo revoche e 2,5 dal fondo
sviluppo e coesione) per nuovi interventi appaltabili subito e
cantierabili entro il 2015. Spazio anche alle priorità indicate
dai sindaci. Così come per norme per mille asili nido. Occhio
anche alla manutenzione di strade e ferrovie e nuove misure per
le concessioni autostradali, anche per contenere le tariffe.
BANDA LARGA: facilitazioni e semplificazioni per la posa in
opera di reti. Incentivo, al 70 o al 50% per la banda larga e
ultralarga, per investimenti nelle 'aree bianche a fallimento di
mercatò, dove cioè non sarebbe redditizio. Questa ultima norma,
prevista nelle bozze, è controversa e potrebbe saltare.
SBLOCCA-DISSESTO: accelerazione degli interventi contro
il rischio idrogeologico (2,3 miliardi da sbloccare, la metà
fondi europei) e per semplificare bonifiche e messa in sicurezza
di siti contaminati. Finanziamento (110 milioni), per sistemare
i fiumi nelle aree metropolitane già colpite da alluvioni.
SBLOCCA-BUROCRAZIA: da procedure semplificate per i
'cantieri minorì (tra 200mila e 1 milione di euro) all'elenco
delle opere per cui non servirà più l'autorizzazione
paesaggistica fino al superamento rapido degli stop ai lavori
quando si scoprono sui cantieri reperti archeologici.
SPINTA AGLI INVESTIMENTI: si andrebbe dal potenziamento del
ruolo di Cdp a supporto dell'economia, a misure per favorire le
partnership pubblico-privato. In arrivo defiscalizzazione per
gli investimenti infrastrutturali in finanza di progetto,
miglioramento della bancabilità dei progetti, rilancio dei
project bond (ad oggi usati solo per il passante di Mestre).
PACCHETTO CASA: in arrivo il regolamento unico per
l'edilizia, semplificazioni dei permessi per costruire con focus
su riqualificazione e riduzione del consumo del suolo, così come
nuove norme per le Siiq, le società immobiliari quotate. In
bilico gli incentivi fiscali per chi acquista nuove case e le
affitta a canone concordato per almeno 8 anni (deduzione del 20%
del prezzo di acquisto fino a massimo 300mila euro, che potrebbe
diventare del 15% fino a massimo 200mila), così come la
stabilizzazione dell'ecobonus al 65%, che si vorrebbe peraltro
allargare agli interventi antisismici e includendo nella platea
anche alberghi e imprese.
DEMANIO: corsia preferenziale per chi ha progetti senza
oneri per lo Stato per lo sviluppo di beni pubblici non
utilizzati e misure per agevolarne la dismissione. Si semplifica
la vendita delle caserme in disuso, con nuove procedure per
cambio di destinazione d'uso e varianti urbanistiche.
PIANO PORTI: potenziamento del sistema portuale e riduzione
delle autorità, attraverso accorpamenti e fusioni. Rilancio
della nautica e dei porti turistici estendendo la norma sui
"marina resort" già adottata da alcune Regioni.
SFORBICIATA SULLE PARTECIPATE: anticipo di alcune misure
di spending review per le società degli enti locali, con
incentivi all'accorpamento e alla quotazione per chi fornisce
servizi di trasporto pubblico locale e rifiuti. Possibilità di
usare gli incassi in deroga dal Patto di stabilità interno.
Possibili misure per accelerare la liquidazione di quelle non
operative. All'autorità per l'energia anche i rifiuti
PROMOZIONE DEL MADE IN ITALY: circa 220 milioni tra 2015 e
2017 l'internazionalizzazione delle Pmi e contrasto a 'italian
sounding', cioè la vendita di finti prodotti nostrani
ENERGIA, BAGNOLI E LA NORMA ALITALIA: spinta agli
investimenti per sviluppare le risorse geotermiche, petrolifere
e di gas naturale. Nuovo modello di governance per le aree di
crisi industriali partendo dalla riqualificazione di Bagnoli.
Nelle bozze presente anche una 'norma Alitalià (e non solo) per
prorogare al 2017 gli sgravi fiscali sull'indennità di volo.
SERVIZI FAI DA TE, AREE TAX FREE: allo studio la
possibilità di esonero dai tributi locali (parziale o totale)
per i proprietari che si assumono la responsabilità della
gestione di servizi al posto delle amministrazion