lunedì 23 dicembre 2013
La fiducia sul dl è stato approvata con 340 voti favorevoli e 155 contrari, nessun astenuto
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La Camera ha dato via libera alla fiducia sul decreto legge "Salva Roma". I voti favorevoli sono stati 340 contro 155 contrari e nessun astenuto. Il testo passerà all'esame del Senato il 28 dicembre. Per quanto riguarda la vicenda delle slot machine inserite in questo decreto, il “caso” dell’emendamento sull’azzardo, approvato tra le polemiche al Senato, nel decreto “Salva Roma” è stato risolto solo a metà. Nel testo approvato alla Camera è stata eliminata solo la seconda parte, quella che intendeva penalizzare, tagliando i trasferimenti erariali, Regioni e Comuni “antislot”. È rimasta invece, senza alcuna modifica, la prima parte che prevede la proroga di 90 giorni per le concessionarie dei giochi decadute per colpa. Potranno così operare per tre mesi e incassare anche le imprese colpite da interdittive antimafia, o responsabili di evasione fiscale o frode.Resta, a questo punto, la possibilità di intervenire nuovamente al Senato o in un altro provvedimento. E in questo senso si starebbero muovendo alcuni partiti della maggioranza. Nel decreto "Salva Roma" è stata trovata la soluzione all'intricata vicenda degli affitti d'oro e sul dl "Salva Roma. Il Governo, per evitare l'ostruzionismo del Movimento 5 stelle e della Lega, aveva posto la fiducia sul provvedimento che rischiava la decadenza. Il caso era esploso dopo la "scoperta" di una norma, contenuta proprio nella Stabilità, che di fatto annulla gli effetti dell'emendamento che autorizza le amministrazioni dello Stato a sciogliere i contratti di affitto dei palazzi delle istituzioni. Un provvedimento, quest'ultimo, voluto da M5s, che era stato prima approvato alla Camera, poi cancellato dal Senato e infine reintrodotto a Montecitorio nel dl salva Roma con l'accordo di tutte le forze politiche. La soluzione è arrivata quando il Governo ha fornito rassicurazioni per un intervento su misura per "correggere" la norma che potrebbe essere varato già nel Cdm del 27 dicembre.
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