La home page del sito della Fnomceo contro le bufale
«Dottore, ma è vero che non si deve fare il bagno dopo mangiato? E che la cioccolata fa bene? Dottore, ma è vero che parlare troppo al cellulare fa venire il cancro? E i vaccini, è vero che causano l'autismo?». Sono domande che i medici italiani si sentono porre tutti i giorni dai loro pazienti che, magari, si sono informati prima su siti non sempre affidabili, o hanno "orecchiato" qualcosa in tv, o letto distrattamente un titolo di giornale. Ora, a rispondere - e ad aiutare i medici a rispondere - ai dubbi dei cittadini arriva Dottoremaeveroche, il nuovo sito della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri che è online da oggi pomeriggio alle 14,30 agli indirizzi www.dottoremaeveroche.it e https://dottoremaeveroche.it.
Non solo risposte, anche infografiche e clip
Il sito si compone di una sezione contro le fake news, dedicata al cittadino, che potrà trovare risposte semplici ed argomentate alle più comuni domande in tema di salute, e di una sezione dedicata agli operatori con un vero e proprio "kit di primo soccorso comunicativo" composto da infografiche e brevi clip «da condividere con il proprio paziente durante la spiegazione di determinati argomenti», ha sottolineato Alessandro Conte, coordinatore del Gruppo di Lavoro composto da medici del Comitato Centrale Fnomceo, giornalisti scientifici, comunicatori e debunker, e che si appoggia a un board composto dalle Società Scientifiche che hanno dato la loro adesione.
Le bufale, fenomeno purtroppo quanto mai moderno - che oggi incidono pesantemente sulla salute - «rischiano di trasformarsi in vere e proprie azioni criminose, colpevolmente sostenute o meno da interessi economici, o soltanto dalla scellerata supponenza dell'ignorante», afferma Cosimo Nume, Coordinatore Area Strategica Comunicazione Fnomceo e responsabile scientifico del Convegno. «In un mondo dove a volte la gente rischia di rimanere vittima di fake news sulla salute o, peggio, di false terapie, il sito vuole dare un piccolo contributo di certezza partendo dalle evidenze scientifiche, da quello che la scienza ha dimostrato, quello che è riproducibile, quello che noi chiamiamo verità scientifica» conclude Filippo Anelli, presidente Fnomceo.