lunedì 14 ottobre 2024
L'impianto tratterà 600 mila tonnellate l'anno di rifiuti indifferenziati, produrrà 65 megawatt (il consumo di 200 mila famiglie), teleriscaldamento, recupero di metalli. Inquinando meno di una strada
Il termovalorizzatore come apparirà a lavori conclusi in una simulazione digitale

Il termovalorizzatore come apparirà a lavori conclusi in una simulazione digitale - Roma Capitale

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Smaltirà 600 mila tonnellate l'anno di rifiuti indifferenziati, producendo 65 megawatt di energia elettrica sufficienti per le utenze di 200 mila famiglie. Inquinerà meno di una via trafficata di Roma, producendo un milligrammo di polveri sottili per metro cubo, quando un caminetto emette 4 mila mg. E le ceneri pesanti verranno trattate per produrre materiali per l'edilizia e per recuperare gli scarti metallici finiti nell'indifferenziata: 10 mila tonnellate l'anno di acciaio, 2 mila d'alluminio, 1.600 di rame. Senza dimenticare che una discarica emette 80 voltre il metano di un termovalirizzatore. Il via nell'estate del 2027. Numeri da record alla presentazione in Campidoglio del termovalorizzatore che sorgerà nel nucleo industriale di Santa Palomba, quasi 30 chilometri a sud di Roma sulla via Ardeatina, estrema propaggine del territorio comunale nel IX municipio . Un modernissimo mega-impianto, assicura il sindaco, che risolverà definitivamente l'annoso problema dei rifiuti a Roma, chiudendo il ciclo della raccolta e dello smaltimento. Senza costosi e inquinanti trasporti quotidiani in impianti a centinaia o migliaia di chilometri.

L'annuncio dell'avvio dei cantieri affidati ad Acea, che ha vinto l'appalto, disertato da altre aziende, è il sindaco Robero Gualtieri con l'assessore all'Ambiente Sabrina Alfonsi, assieme ai tecnici e manager coinvolti, tra loro l'amministratore delegato di Acea Fabrizio Palermo e il professor Stefano Consonni, ordinario di Sistemi per l'Energia e l'Ambiente al Politecnico di Milano. I cantieri apriranno a primavera 2025, i primi rifiuti saranno "termovalorizzati" nell'estate del 2027. Non solo un impianto di smaltimento rifiuti, ma molto di più, iniste il sindaco: un impianto che bruciando rifiuti produce calore, energia elettrica e ricicla, recuperando quantità insospettabili di metalli.

Il Tmv nell'estremo lembo sud del territorio di Roma si chiamerà ufficialmente 'Parco delle Risorse Circolari', e oltre all'impianto offrirà una grande serra aperta al pubblico, spazi di educazione e co-working dove fare ricerca e didattica, e poi un giardino ('viridarium') con una torre panoramica visitabile alta più di 70 metri. Il tutto in un'architettura studiata per essere poco impattante, con colori neutri che nella parte alta diventano via via più chiari.

Il giardino pensile 'viridarium' e il belvedere panoramico sulla ciminiera in una simulazione

Il giardino pensile "viridarium" e il belvedere panoramico sulla ciminiera in una simulazione - ANSA

«Il ritardo di Roma di dotarsi di questo impianto è costato tantissimo in termini ambientali ed economici», spiega Roberto Gualtieri: «Unico vantaggio, per cosi dire, è che partendo tardi sarà tra i più avanzati al mondo sotto il profilo delle performance, ambientale, di recupero e riciclo. Un progetto ambizioso. Noi avevamo messo l'asticella molto alta e il risultato è di altissimo livello. Possiamo rendere noto il progetto - spiega il primo cittadino di Roma Capitale - perché ha passato la valutazione della commissione di gara che ha provveduto all'aggiudicazione provvisoria. Ora serve l'aggiudicazione esterna, procedure in corso di Invitalia. In attesa però possiamo presentare ufficialmente il progetto del consorzio che comprende Acea, Suez, Vianini, Rmb, Kanadevia Inova».

Quello del Tmv di santa Palomba dunque, assicura Gualtieri è un progetto «avanzatissimo nelle prestazioni ambientali, ben oltre le Bat europee (best avalaible techniques, cioè migliori tecniche disponbili). Le bat dicono ad esempio che le polveri devono essere comprese tra 2 e 5 mg a metro cubo, il nostro ne fa uno». L'inquinamento di un buon termovalorizzatore «è inferiore a quello di una via cittadina trafficata, noi anche su questo parametro siamo sotto». Il sindaco assicura che per il trasporto dei rifiuti «non ci saranno i tir sull'Ardeatina: stiamo finalizzando un meccanismo di conferimento ferroviario, uno dei motivi della scelta del sito è che si tratta di un'area industriale che ha uno snodo ferroviario merci tra i più grandi d'Italia».

L'investimento? «È di circa un miliardo - dice il primo cittadino - perché comprende quattro "impianti ancillari"». Ovvero strutture di servizio per il recupero delle ceneri pesanti, il teleriscaldamento, il fotovoltaico sui tetti degli impianti, l'impianto sperimentale per la cattura della Co2 che andrà a "concimare" a livello aereo una serra, ndr). «La tariffa è 178,5 euro, oggi è sopra i 220-230: complessivamente, il risparmio sarà di diverse decine di milioni l'anno». Non importerà rifiuti di altri comuni, tratterà solo quelli di Roma, per cui è programmato. Per non avere scuse e allentare sulla raccolta differenziata e il riciclo.

Al partito dei contrari Gualtieri risponde che il riciclo al 100% non è tecnicamente possibile, nessuno al mondo ci è mai riuscito fatto. E anche i rifiuti riciclabili raccolti in modo differenziato producono sempre una quota di scarto. Dunque, o il Tmv o la discarica: tertium non datur. «Se oggi non facessimo il termovalorizzatore - conclude il sindaco - saremmo obbligati a realizzare una discarica da un milione di tonnellate, avrebbe dovuto farla già la giunta passata. Una discarica che tra l'altro durerebbe solo cinque anni. Poi altre. Una devastazione sociale e ambientale senza precedenti. Questo impianto invece è più avanzato di quello di Copenhagen, dove sopra ci sciano i bambini».

Non tutti sono entusiasti. Ribadiscono la loro contrarietà i pentastellati: «Una vergogna», attacca il capogruppo regionale del M5s Adriano Zuccalà e i comitati di zona, che chiedono il ritiro delle ordinanze del sindaco-commissario. Scettici anche gli alleati di Alleanza Verdi Sinistra, a partire dall'ex sindaco e ora eurodeputato Ignazio Marino, che annuncia un'interrogazione all'europarlamento per l'unico concorrente all'appalto, Acea: «Abbiamo fatto una gara - replica Gualtieri - rispettando la legge. Chi partecipa partecipa. Problemi di concorrenza ci sarebbero stati in caso di affidamento diretto». «Il cantiere lo possono anche avviare - sostiene la sigla Rete Tutela Roma Sud - ma a loro rischio e pericolo, perché sono ancora pendenti una serie di procedimenti».






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