Il rimorchiatore italiano alla partenza da Palermo
È di nuovo in mare il rimorchiatore "Mare Jonio", la nave dell’Operazione Mediterranea che dopo una sosta tecnica a Palermo ha ripreso il largo per proseguire nel Canale di Sicilia le attività di osservazione e testimonianza a ridosso delle acque libiche. Nelle ultime settimane si sono ripetuti diversi “sbarchi fantasma” in particolare a Lampedusa, nell’Agrigentino e in Sardegna di barconi partiti dalla coste nordafricane.
SECONDA MISSIONE IN MARE APERTO
Mare Jonio dopo le 13 di questa mattina è salpata dal porto di Palermo per la seconda missione. La nave italiana è in questi giorni l'unica in navigazione nel Mediterraneo centrale. A bordo si trovano anche alcuni giornalisti, tra cui Avvenire, Repubblica e Associated Press. Nella prima missione, iniziata lo scorso 4 ottobre e durata due settimane, Mare Jonio ha raccolto segnalazioni e Sos di gommoni in difficoltà e il 12 ottobre è intervenuta nel sollecitare il salvataggio tempestivo di settanta persone in pericolo al largo di Lampedusa. Soccorso poi avvenuto grazie all'intervento della Guardia Costiera di Lampedusa.
RIACCENDERE IL FARO SUGLI SBARCHI-FANTASMA
La presenza di Mediterranea ha permesso di riaccendere un faro su quanto realmente accade nelle acque a sud della Sicilia per sollecitare i governi dell’Unione Europea a non voltarsi dall'altra parte “di fronte a drammi che li richiamano al comune senso di responsabilità e di umanità”, dicono i promotori di Mediterranea. In questi giorni migliaia di persone hanno partecipato alle iniziative de “La Via di Terra” per sostenere la missione. Oltre duemila donatori hanno consegnato 260mila euro per affrontare le spese della missione. All'operazione parteciperà anche il comandante Riccardo Gatti di Proactiva Open Arms insieme a un team di soccorso in mare della Ong tedesca Sea-Watch, che stanno cooperando all’iniziativa.