Le tensioni sulle modifiche al Porcellum, infatti, stavano diventando un ostacolo per il cammino delle riforme costituzionali, uno dei 'core business' del governo Letta. Di qui la decisione di accantonare la 'clausola di salvaguardia' e procedere sulla riforma del sistema politico-istituzionale. Domani il premier Enrico Letta,aprendo il dibattito in Parlamento, evidenzierà come il tema delle riforme istituzionali sia oggi intrecciato con l'esigenza di rilancio della crescita economica."Non c'è nessun riferimento al merito e ai tempi della legge elettorale. Gli unici tempi indicati nella mozione sono quelli delle riforme costituzionali, cioè 18 mesi", ha detto il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda.
E sembra che anche il governo non alzi le barricate, sia sui ritocchi al Porcellum che sulla scadenza del 31 luglio. Al termine del vertice alla Camera, Gaetano Quagliariello ha spiegato che il governo si limita ad "auspicare che venga messa in sicurezza" la legge elettorale dal punto di vista costituzionale. Ma che della cosa si occupa il Parlamento, "io non intendo occuparmene", ha detto Quagliariello. "Il governo ha un impegno, quello di fare la legge elettorale insieme alla riforma del sistema politico", ha spiegato riferendosi alquadro generale delle riforme. Quagliariello ha spiegato anche, al di là delle rimostranze di Brunetta (che di fronte ai malumonri ha riconvocato il gruppo Pdl), che l'accordo sulla mozione è stato chiuso dai partiti di maggioranza. Il testo però non è definitivo perchè si cercherà fino all'ultimo di "coinvolgere nel modo piùampio possibile anche le forze di opposizione".La maggioranza, si legge nella mozione, "impegna il governo a presentare alle Camere, entro il mese digiugno 2013, un disegno di legge costituzionale" per avviare una "procedura straordinaria rispetto a quella di cui all'articolo 138 della Costituzione", per l'istituzione della Commisisone dei 40.