La Camera ha dato il via libera definitivo, in terza lettura, al decreto che riforma la pubblica amministrazione, senza modifiche rispetto al testo passato in Senato. Stamani il decreto è stato sottoposto al voto di fiducia superato con 346 voti a favore a fronte di 177 contrari. Poi, dopo gli ordini del giorno, il voto finale.La riforma della Pa è passata in entrambi i rami del Parlamento con tre fiducie in una settimana. Polemiche accese per la decisione dell'esecutivo di stralciare, per mancanza di copertura, la norma che reintroduceva la cosiddetta quota 96 che avrebbe consentito il pensionamento anticipato di 4.000 docenti bloccati dalla riforma Fornero.Il premier Matteo Renzi ha assicurato entro fine agosto una norma sulla scuola nella quale ritornare sulla questione.Sulla questione della quota 96 oggi è tornata anche il ministro Madia. "Il Governo è unito. I rilievi del Ministero dell'economia e della finanza (sulle coperture, ndr) ci hanno fatto fare una scelta politica". Il ministro si "assume la responsabilità" della decisione e quanto al decreto legge, che ha appena ricevuto il sì definitivo dalla Camera dei deputati, Madia spiega: "È il primo tassello di una riforma importante". Ma il cantiere sulla Pubblica Amministrazione resta aperto, con il ministro che si augura di potere iniziare al più presto con il ddl delega sulla Pa, "chiudendolo per la fine dell'anno, in modo da poter dedicare il prossimo anno alla sua attuazione".
La Camera ha dato il via libera definitivo, in terza lettura, al decreto, senza modifiche rispetto al testo passato in Senato. Stamani il decreto è stato sottoposto al voto di fiducia (346 sì e 177 contrari).
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