Riforme costituzionali, ultimo atto. Alla Camera
il dibattito per la sesta e ultima lettura del ddl Boschi che ridisegna
a fondo la Costituzione. Stamane discussione generale in aula,
ma soprattutto discussione sui tempi: Sel, M5S e Fi trovano
d'accordo per chiedere uno slittamento dei tempi, che
porterebbe al voto non nella giornata di domani, ma da
mercoledì in poi. In particolare i grillini sottolineano che all'ordine del
giorno dei lavori c'è anche una richiesta di sfiducia al
governo, quindi non sarebbe appropriato per un esecutivo a loro
detta a rischio di capitolazione il mettere mano alla Carta.
Inutile dire che la richiesta non trova l'appoggio del Partito
Democratico, che taccia le opposizioni di atteggiamento
caciaresco ed il cui atteggiamento è sintetizzato in un
immancabile tweet del Presidente del Consiglio. Da Verona, dove
si trova impegnato in una visita a Vinitay, Matteo Renzi
cinguetta: "Giornata storica oggi per le Riforme
costituzionali".
A segnare l'importanza del momento, sarà sempre lui,
Renzi, ad intervenire in aula di ritorno dalla città veneta.
Dovrebbe parlare intorno alle 17,30: il tempo
perchè si esaurisca il dibattito che lo vede impegnato a
Vinitaly e per arrivare in aereo da Villafranca. Il senso però
il presidente del Consiglio lo anticipa fin dal suo ingresso
alla kermesse. "Rimandare le Riforme? La gente ci chiede di
andare avanti e noi dovremmo bloccarle ancora?", si chiede. Da
Roma gli fa eco Maria Elena Boschi: "Il calendario dei lavori"
dell'aula di Montecitorio "è già fissato, non vedo ragioni
per cambiarlo, anche perchè il governo ha i numeri in
Parlamento e andrà sicuramente avanti con il proprio lavoro ed
è un elemento di serietà verso i cittadini rispettare
l'impegno preso da tutti di votare le Riforme costituzionali
questa settimana, anche perchè poi ci aspetta il referendum ad
ottobre".