È di 23 morti il bilancio aggiornato della tragedia ferroviaria avvenuta ieri in Puglia. Lo ha detto il prefetto di Barletta, Clara Minerva. "Il numero delle salme che si trovano presso l'istituto di medicina legale di Bari è di 23. Oltre a quelle che sono in corso di identificazione - ha detto - sono stati recuperati altri resti umani sui quali sono in corso indagini ed esami del Dna". "Sono però - ha aggiunto il prefetto - 27 le richieste di informazioni arrivate dai familiari dei passeggeri. I dispersi, dunque, sarebbero quattro". Durante lo spostamento della locomotiva sono emersi altri resti umani. Ma le vittime alla fine sono state 23, i dispersi sono risultati vivi.
LA TRAGEDIA Scontro frontale tra due convogli: 27 morti Identificate quasi tutte le vittime, molti giovani. "Vi prego, fateci entrare, fateci vedere i nostri cari": è la straziante richiesta che hanno rivolto i parenti delle vittime del tragico scontro ferroviario avvenuto ieri, al personale dell'istituto di Medicina legale del policlinico di Bari dove questa mattina è avvenuto il riconoscimento delle salme. I parenti delle vittime si sono accalcati sin dalle prime ore davanti al Policlinico supportati da psicologi e crocerossine. Lacrime, commozione e qualche momento di tensione con il personale dell'ospedale. Su 23 corpi 18 sono stati riconosciuti: "il 50% più o meno sono giovani" ha detto il medico legale.
Il medico legale: 23 salme. "A noi risultano 23 vittime, 22 corpi sono già qui e un altro arriverà in giornata da Andria": spiega il professor Franco Introna, responsabile di Medicina Legale del Policlinico di Bari, impegnato con la sua equipe per tutta la notte nella preparazione delle procedure di riconoscimento da parte dei familiari delle vittime. "Sarà una giornata difficile. Il riconoscimento delle vittime è un'attività sempre complessa in questi casi. Dobbiamo dare un nome e un cognome a questi resti" ha detto il responsabile della Protezione Civile Fabrizio Curcio.
Inchiesta della Procura nessun indagato. L'indagine della Procura di Trani dovrà accertare non solo chi ha sbagliato ma se chi ha sbagliato è caduto in errore da solo o se è stato indotto in errore da altri. Dovrà poi verificare l'adeguatezza del sistema di controllo rispetto alle norme in vigore, e i tempi del raddoppio della tratta e di ammodernamento del sistema di controllo del traffico. Una delle ipotesi più accreditata sul motivo del disastro è l'errore umano: erano due i treni provenienti da Corato e diretti verso nord, uno era in ritardo. Proprio questo potrebbe aver indotto il capostazione di Andria a dare il via libera al treno fermo in stazione.Il progetto di raddoppio della linea ferroviaria Bari-Barletta, gestita da Ferrotramviaria, era previsto dal 2008 e doveva concludersi entro il 2015, ma finora non è stato realizzato fino in fondo. L'indagine, per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario colposo finora a carico di persone da identificare, è coordinata dal procuratore facente funzione di Trani, Francesco Giannella.