"A me conviene votare, all'Italia no". Ancora una volta è il segretario del Pd
Matteo Renzi a lanciare il sasso nello stagno e a mettere sul tavolo un aut aut al governo guidato da
Enrico Letta. All'indomani della direzione del Pd in cui il sindaco di Firenze ha sfidato ancora una volta il premier, chiedendogli di giocare a "carte scoperte", ma al tempo stesso non escludendo un "cambio di schema" vale a dire un esecutivo guidato proprio da lui e fissando per il prossimo 20 febbraio il chiarimento definitivo. Renzi ha affidato a Twitter il suo pensiero. "Siamo a un passo da una riforma storica - scrive il segretario del Pd - Senato, province, legge elettorale, titolo V". E a chi (il giornalista Giovanni Valentini) minaccia di togliergli il saluto in caso di "alleanza" con Renzi, assicura che non c'è questo rischio. La mossa di Renzi scuote la maggioranza. Scelta Civica chiede al presidente del Consiglio di convocare i segretari dei partiti per discutere del patto di coalizione "perché bisogna cominciare a parlare di problemi e indicare le soluzioni". È quanto afferma il segretario
Stefania Giannini, evidenziando come "il 20 febbraio è tardi, è tra due settimane e ne abbiamo già consumate almeno dieci. Sono troppe". Il Nuovo centrodestra con
Maurizio Lupi invita Renzi a sfiduciare Letta se vuole prendere il suo posto senza scaricare gli alleati il problema. "Vedremo cosa succederà" ha aggiunto Lupi concordando con le affermazioni di Letta "Il governo non può galleggiare e quindi ci sembra che la cosa più naturale sia rafforzare l'azione del governo individuando i punti programmatici e una volta fatto questo rafforzare anche la composizione del governo con un coinvolgimento a sostegno dei punti programmatici della nuova segreteria del Pd. Se questo debba essere un Letta bis è da vedere".
Renato Schifani, presidente di Ncd sottolinea invece che neanche a Renzi convenga andare al voto perchè "tutti i sondaggi, grazie all'iniziativa di Ncd danno il centrodestra in vantaggio". Da Forza Italia
Renata Polverini esclude un ipotetico sostegno del suo partito al sindaco di Firenze. "Sicuramente non vogliamo più larghe intese e meno che meno siamo interessati a sostenere un eventuale governo Renzi".