"Ogni volta che un italiano salva una
vita sono sempre più orgoglioso di essere alla guida di un Paese
che sta scrivendo una pagina di civiltà in mezzo a tanta
demagogia. Ma che non può fare tutto da solo. Ne parleremo al
consiglio europeo di venerdì 26 e anche all'Expo domani durante
un incontro con Francois Hollande". Matteo Renzi decide di affronare il tema dell'immigrazione anche sulla sua pagina di news sul web. E si prepara all'incontro di domani con il presidente Hollande che arriva dopo una settimana di braccio di ferro al confine di Ventimiglia e dopo ripetuti "stop" del governo francese alla strategia delle quote. "L'immigrazione - scrive il premier - è un tema difficile non solo per la delicatezza dell'argomento. Ma anche per le paure che suscita. Occorre decisione, determinazione ma anche buon senso e responsabilità, specie pensando che le regole europee sembrano scritte (Dublino II) contro gli interessi del nostro Paese che allora -
incomprensibilmente - le appoggiò. Un problema di portata storica come le migrazioni nel Mediterraneo si risolve solo attraverso una strategia di lungo respiro: cooperazione internazionale, accordi con Paesi africani, pace in Libia, lotta contro gli scafisti/schiavisti,
procedure diverse per l'asilo politico, solidarietà europea sia
a livello economico che di accoglienza".
I numeri sono gli stessi dello scorso anno (58.660 contro
58.200 del 2014). L'enfasi politica e comunicativa no sottolinea Renzi. "Non riguarda solo l'Italia, sia chiaro - dice ancora Renzi -. Dalle recenti elezioni danesi fino all'ipotesi di costruzione di un muro tra Serbia e
Ungheria, proprio nel cuore dell'Europa, che doveva essere la
patria di chi i muri li abbatte: in tutto il continente la
discussione sull'immigrazione è accesa. Occorrono soluzioni
concrete ancora più rapide, ma serve anche una scommessa
culturale che porti l'Europa ad abbandonare la paura per tornare
a scegliere il coraggio. Che non vuol dire accogliere tutti ma
significa riconoscersi in regole chiare e condivise da
rispettare insieme. Tutti insieme: perché è impossibile pensare
di lasciare solo un Paese".