venerdì 20 febbraio 2015
COMMENTA E CONDIVIDI
Le reazioni al via libera da parte del Consiglio dei ministri al Jobs act Critica Laura Boldrini, presidente della Camera: si doveva tenere più conto dei pareri espressi nelle commissioni "Ci sono stati anche anche dei pareri non favorevoli da parte delle commissioni di Camera e Senato e forse sarebbe stato opportuno tenerli nel dovuto conto", ha notato la presidente della Camera Laura Boldrini dimostrandosi critica con l'operato del governo. "Dopodiché - rileva la presidente della Camera parlando con i giornalisti a margine di una visita a un istituto scolastico ad Ancona - io credo che non sia nella riforma del mercato del lavoro che si possa davvero puntare per una ripresa, bisogna crearlo il lavoro, e mi auguro che questa sia una priorità, perché il lavoro è la madre di tutte le emergenze". La Cisl "È un primo intervento solo parziale. Avremmo voluto un atteggiamento più coraggioso del Governo sulla effettiva abolizione delle forme di precarietà dei giovani". È quanto sottolinea il Segretario Generale della Cisl, Annamaria Furlan in una nota. "È chiaro che bisognerà leggere attentamente i testi prima di dare un giudizio completo sui provvedimenti del Governo. Ma l'esultanza del Presidente del Consiglio è assolutamente ingiustificata perchè con queste norme cambierà poco e niente. Da un lato, si sceglie positivamente di incentivare il contratto a tempo indeterminato, dall'altro si inserisce la norma sui licenziamenti collettivi che sia le commissioni parlamentari, sia il sindacato avevano in più occasioni criticato in maniera dettagliata. Non è questa la strada giusta per la Cisl . Per questo speriamo che il Parlamento possa correggere questa norma sbagliata che non produrrà nulla di buono nè per i lavoratori, nè per le imprese. È certamente un fatto importante che si sia lasciato il reintegro per i licenziamenti discriminatori e disciplinari, come aveva chiesto ripetutamente la Cisl in questi mesi. Così come è importante aver cancellato dalle tipologie contrattuali gli associati in partecipazione. Ma per il resto non c'è ancora la svolta che la Cisl auspicava sulla effettiva cancellazione delle altre forme di precarietà selvaggia, sottopagate e senza tutele che sono proliferate in questi anni nel mondo del lavoro. La Cisl, per quanto ci riguarda, continuerà a battersi per affidare le materie del lavoro alla contrattazione, che è oggi lo strumento più efficace per favorire gli investimenti, la produttività, le riorganizzazioni aziendali e garantire l'ingresso stabile dei giovani nel mondo del lavoro. Non permetteremo a nessuno di mettere in discussione diritti consolidati dei lavoratori che oggi vengono messi a rischio dalle norme sui licenziamenti collettivi". "Il mantenimento delle norme sui licenziamenti collettivi è un grave errore del governo". Lo dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl, Gigi Petteni, poco prima dell'inizio del Consiglio dei ministri, indicando in questo senso quanto risulta al sindacato. "È un segno di arroganza e di scarsa attenzione nei confronti di coloro che conoscono e rappresentano il mondo del lavoro", aggiunge in una nota. "D'altronde - prosegue Petteni - il premier Renzi va nelle aziende, come nel caso della Fiat, solo quando le cose vanno bene e non sa come si gestiscono le difficoltà occupazionali ed i problemi del lavoro. In ogni caso, siamo certi che attraverso la contrattazione recupereremo e supereremo tutte le castronerie che il governo si appresta a fare sui temi del lavoro", conclude il segretario confederale della Cisl. Cgil "Scelte sbagliate che rendono possibili e più facili i licenziamenti e che non cancellano la precarietà. Non siamo in presenza dell'estensione degli ammortizzatori sociali quindi delle tutele universali per tutti, siamo in presenza di una riforma che non migliora le condizioni di chi ha bisogno di lavorare". Così il segretario generale della Fiom Maurizio Landini parlando di jobs act, a margine dell'assemblea regionale della categoria che si sta tenendo a Padova. "Siamo dentro ad una logica che pensa che riducendo un pò le tasse si faccia ripartire l'economia. Questa non è la strada delle riforme di cui il paese ha veramente bisogno" ha aggiunto. Federmeccanica "Oggi è un giorno molto importante. Ci auguriamo che il governo confermi il passo avanti fatto nel jobs act e ne faccia degli altri". Così il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, commentata la discussione al consiglio dei ministro dei decreti attuativi del jobs act, durante la presentazione dell'indagine congiunturale dell'associazione. "Il contratto a tutele crescenti, in particolare, è importante e deve essere applicato a tutti, anche a chi è già assunto" e "non ha alcun senso logico distinguere tra licenziamenti collettivi ed individuali", osserva il direttore.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: