venerdì 7 agosto 2015
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Non ha perso un minuto di tempo, nel mettersi all’opera, la nuova coppia al timone della Rai. Ancor prima che il Consiglio di amministrazione si riunisse (nel tardo pomeriggio) per eleggerlo all’unanimità nuovo direttore generale della tv di Stato, Antonio Campo Dall’Orto si è incontrato con Monica Maggioni per un pranzo di lavoro. Appuntamento alle 13 in un ristorante del quartiere Parioli. Il tempo di un brindisi veloce, poi subito spazio a un "menù" con tanta carne al fuoco. Dg e presidente hanno già cominciato a gettare le basi del servizio pubblico che vorrebbero costruire. Il progetto è quello di poter contare su un’azienda più snella, che costi meno di oggi e con un’offerta culturale-informativa di alto livello. Non proprio un’impresa semplice. Tra le prime decisioni da prendere ci sarà quella di nominare due vice-direttori generali, che dovrebbero affiancare l’ex manager di Mtv nel suo lavoro.Per l’inizio del prossimo mese (i nuovi vertici torneranno a riunirsi il 2 settembre) si attendono le mosse con cui si cercherà di rendere operativa in tempi rapidi la riforma dell’informazione lasciata in eredità dall’ex direttore generale Luigi Gubitosi. Il piano prevede la creazione di due newsroom. La prima composta da Tg1, Tg2 e RaiParlamento e l’altra che accorpa Tg3, le testate regionali e Rainews24. Nel frattempo, proprio al posto di Maggioni, alla guida del canale all news(che comprende pure Televideo) è stata nominata ad interim Mirella Marzoli. Una scelta provvisoria, a testimoniare che il progetto è quello di una riduzione delle testate che – a pieno regime – potrebbe portare a un risparmio di 80 milioni l’anno. In questo caso, dunque, si dovrebbe passare, dagli attuali sei, a due direttori. E sarebbe solo il primo step. Per arrivare, col tempo, a una maxi-testata con un unico direttore al comando. Che è il sogno, neanche troppo nascosto, di Matteo Renzi.Al nuovo vertice toccherà disegnare, in generale, una Rai che assomigli a quella immaginata nelle linee-guida dell’esecutivo contenute nel ddl di riforma. Un’azienda che sappia acquisire un profilo internazionale, aprirsi alla lingua inglese e fungere da traino per tutto il sistema dell’audiovisivo italiano. «Da subito mi metto al lavoro, certo di poter contare sullo spirito di squadra, sulle competenze e sulla voglia di fare di tutti», sono le prime parole di Campo Dall’Orto da direttore generale, diffuse in un comunicato di poche righe. Renzi, intanto, insiste sulla qualità delle scelte prese sulla Rai: «Maggioni e Campo Dall’Orto vengono dal mondo della tv. E hanno qualcosa da raccontare per i prossimi 30 anni. Possono essere accusati di tutto, fuorché di mancanza di competenza». Proprio quella che mette in discussione, invece, Beppe Grillo. Con un post al vetriolo sul suo blog, l’ex comico attacca la neo presidente imputandole di aver raccolto risultati disastrosi nell’incarico appena lasciato: «Maggioni chi?», è il titolo del testo pubblicato on-line e nel quale si accusa la presidente «di aver fatto crollare lo share della tv all news» e di essere «espressione di poteri occulti», facendo riferimento alla sua partecipazione al club Bildenberg.Resta ancora da sciogliere, infine, il nodo dei quattro consiglieri pensionati: Carlo Freccero, Guelfo Guelfi, Arturo Diaconale e Giancarlo Mazzuca, che per legge devono svolgere l’incarico per la Rai gratuitamente e – anche se l’aspetto è controverso – solo per un anno. Per il momento hanno dovuto accettare la gratuità, ma la vicenda non è affatto chiusa. «Se Freccero lo fa gratis – dice Guelfi – io propongo che i pensionati del Cda versino le rispettive pensioni alla Rai e riscuotano la spettanza per l’incarico che si trovano a svolgere. Finito il mandato, poi, si torna alla pensione. La mia – conclude – è di 1.440 euro al mese».
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