martedì 27 gennaio 2015
Le consultazioni del premier Renzi con i partiti. ​Tramonta l'ipotesi di un "tecnico". Linea comune con Forza Italia: il presidente sabato. Mercoledì il faccia a faccia con Berlusconi.
Il premier: giovedì farò un nome solo
LA SCHEDA Come si elegge il presidente
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​​È il giorno delle consultazioni, il giorno in cui si tesse la tela per i possibili accordi sul futuro presidente della Repubblica. "Farò un solo nome", (giovedì mattina all'assemblea dei grandi elettori come aveva detto lunedì o più probabilmente sabato mattina), e "punto sull'elezioni al quarto scrutinio sabato mattina", ha detto senza troppi giri di parole il premier Matteo Renzi ai suoi. Dalle 10 di stamattina è impegnato in un vero e proprio tour de force di incontri con i partiti che si concluderà stasera con un colpo di scena: l'arrivo al Nazareno dei fuoriusciti vecchi e nuovi del Movimento Cinque Stelle. Rinviato invece il confronto con Berlusconi che oggi diserta il Nazareno in attesa di un faccia a faccia chiarificatore con il premier mercoledì all'ora di pranzo. Alfano: personalità politica di alto profilo. I primi ad arrivare al Nazareno, nel quartier generale del Pd, sono stati il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini per Scelta Civica e il ministro dell'Interno Angelino Alfano con Nunzia De Girolamo per Ncd. "Vogliamo un nome che abbia militato nelle istituzioni e che abbia relazioni internazionali, non dobbiamo prendere novellini in un momento così delicato", ha detto Alfano al termine dell'incontro. "Puntiamo a chiudere fra la quarta e la quinta, meglio la quarta", ha aggiunto. "Se non riusciamo ad eleggerlo nella quarta votazione è un problema per il Paese, ma sono ottimista perché abbiamo una maggioranza molto solida e forte che sta cambiando la Costituzione e che ora deve concentrarsi sul Quirinale". Anche Giannini, di Scelta Civica, uscendo dal Nazareno ha parlato di "una personalità politica di alto profilo che sia la garanzia migliore in questo momento". Secondo indiscrezioni, poi smentite dalla segreteria del Pd, anche Renzi avrebbe concordato sulla necessità di portare al Colle un politico e non un tecnico. Salvini: non hanno un nome. "Drammaticamente non ci hanno fatto nomi e temo che nessuno abbia idea di cosa vuole fare". Lo dice il segretario della Lega Matteo Salvini al termine dell'incontro con Matteo Renzi al Nazareno. "Da quel che ho capito - aggiunge - Renzi è orientato per un politico. Noi diciamo no a Prodi e Amato". Tra le richieste dellka Lega quella di un candidato che almeno una volta sia stato eletto dal popolo e non "calato dall'alto".  L'Idv propone una donna. "Per noi il prossimo presidente della Repubblica deve essere una persona onesta e autorevole e vedremo bene una figura femminile. Anna Finocchiaro non è l'unica e nei giorni scorsi avevamo candidato Rosy Bindi" ha detto il segretario Idv, Ignazio Messina, dopo l'incontro con la delegazione Pd a largo del Nazareno. Gli incontri - a cui per il Pd oltre al premier partecipano i due capigruppo di Camera e Senato Roberto Speranza e Luigi Zanda, oltre ai vicesegretari del partito Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini - andranno avanti per tutta la giornata. In serata tocca a Fi (senza Berlusconi)  e agli ex M5S. Appuntamento cruciale, alle 19, con la delegazione di Fi che non è guidata da Silvio Berlusconi, poi Popolari per l'Italia, per finire con Sel. Gli azzurri che sono andati al Nazareno sono Giovanni Toti, Debora Bergamini, i due capigruppo, Renato Brunetta e Paolo Romani, con i loro vice. "C'è un accordo perchè il gruppo del Pd e quello di area moderata possano essere determinanti alla quarta votazione per eleggere il presidente della Repubblica", ha commentato Paolo Romani lasciando la sede del Pd. Il capogruppo forzista a Palazzo Madama ha anche parlato di "una personalità alta con capacità politica, non un tecnico"."Abbiamo condiviso con il premier Renzi che si debba fare presto, bene e che il prossimo presidente della Repubblica dovrà avere il massimo consenso possibile in maniera tale da rappresentare il nostro Paesecredibile già fin dalla prossima settimana alla riapertura dei mercati", ha aggiunto Brunetta.Berlusconi e Renzi si vedranno mercoledì mattina. Giovedì mattina il Cavaliere dovrebbe incontrare di nuovo Angelino Alfano con cui Forza Italia ha deciso di tenere una linea comune per quanto riguarda l'elezione del capo dello Stato. E se i grillini si sono ufficialmente sfilati, rifiutandosi ancora una volta di sedersi al tavolo delle trattative con Renzi, il Pd ha aggirato l'ostacolo (almeno in parte) invitando gli ex a prendere parte alle consultazioni. Loro hanno accettato e sono stato inseriti in coda, alle 21. Domani Renzi torna a riunire i suoi. Civati insiste su Prodi. Domani mattina toccherà nuovamente al Pd tirare le fila della situazione. Renzi ha convocato i deputati per le 8 e i senatori per le 9,30. Giovedì mattina ci sarà infine l'assemblea dei grandi elettori del partito. Il clima interno però resta teso che i dissidenti che chiedono (insieme a Sel) di smarcarsi dal patto del Nazareno. "Non capisco perché aspettiamo la quarta votazione... Io sono del partito di Renzi, dovrebbe ascoltarci". Lo dice il deputato Pd, Pippo Civati, di passaggio nei pressi del Nazareno dove sono in corso le consultazioni tra il Pd e gli altri partiti. "Con Berlusconi si parla, invece su Prodi c'è ancora il veto. Ma io dico che invece della scheda bianca si può votare Prodi al primo scrutinio". Giovedì al via le votazioni. Le votazioni del Parlamanto in seduta congiunta, integrato dai rappresentanti delle Regioni, per l'elezione del nuovo capo dello Stato inizieranno giovedì alle 15. Per le prime tre tornate, la maggiornaza da raggiungere è dei due terzi. Dalla quarta votazione, che dovrebbe tenersi sabato mattina, si passerà alla maggioranza assoluta. Renzi punta su questo scrutinio per eleggere il presidente con un consenso il più ampio possibile e riscattare la figuraccia dei 101 franchi tiratori che impallinarono Prodi.Padoan: resto all'Economia. "Sono il ministro dell'Economia edho tanto da fare": così Pier Carlo Padoan alla domanda posta daSky se si senta lusingato ad essere indicato come possibilesuccessore al Colle. Il suo nome sarebbe in cima alla rosa di inquilini del Colle stilata dal premier, ma Berlusconi avrebbe messo il veto perché ministro del governo Renzi. Alla domanda "voterebbe per se stesso" Padoan replica "questa è una domanda che non si fa". Comunque "è un grande onore essere considerato per questa carica".

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