Il dirottamento del barcone con 101 migranti da Malta verso l’Italia finirà nell’inchiesta del tribunale de La Valletta sulla “Strage di Pasquetta”. L’operazione cominciata nelle acque territoriali dell’isola, rivelata ieri da Avvenire, sta provocando forti reazioni nella politica maltese come in quella italiana, che registra numerose interrogazioni parlamentari da maggioranza e opposizione.
Ieri tre familiari dei 12 migranti lasciati morire in mare mentre 51 superstiti venivano segretamente rispediti in Libia, hanno depositato una “protesta giudiziaria” contro il premier laburista Robert Abela. Nel motivare il ricorso per il mancato soccorso – il capo del governo è indagato con il vertvivai delle Forze armate – i legali hanno spiegato al giudice Joe Mifsud che l’operato degli squadroni navali nei giorni in cui venivano segnalati quattro barconi in pericolo è stato «illegale e pericoloso», come dimostra la ricostruzione e le immagini pubblicate ieri. I giornali maltesi hanno commentato con toni amari il comportamento dei militari, da sempre considerati come un intoccabile simbolo nazionale. Il Tribunale potrebbe convocare già nelle prossime ore l’equipaggio del pattugliatore “P02” intervenuto l’11 aprile e che avrebbe condotto l’intera operazione, compresa la sostituzione del motore in avaria per consentire al barcone con 101 persone di raggiungere la Sicilia il giorno successivo.
«In molti si erano chiesti come avesse fatto un gommone così affollato e mal ridotto – ha commentato Alarm Phone pubblicando le testimonianze dei migranti – a navigare per circa 500 chilometri da Zliten, a est di Tripoli, in Libia, fino a Pozzallo, nel Sud della Sicilia».
Il ministero degli Esteri italiano si sta muovendo con cautela. Il caso, infatti, costituisce una palese violazione di ogni accordo tra Stati e il rischio di una crisi diplomatica con Malta è concreto. Tra i primi a intervenire c’è stato il deputato di Italia Viva, Michele Anzaldi: «Quanto rivelato dall’inchiesta internazionale del quotidiano Avvenire su ciò che accade nelle acque di Malta» apre a «uno scenario gravissimo che vede la violazione di leggi comunitarie e trattati e mette a rischio la vita delle persone».
Dall’opposizione Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione Esteri, ha parlato di «fatto gravissimo confermato da foto, video e testimonianze», chiedendo all’esecutivo di denunciare «in sede europea il comportamento maltese e pretendendo una ferma condanna». Intervento chiesto con un’interrogazione anche da Erasmo Palazzotto (LeU), presidente della Commissione d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni. Le immagini pubblicate da Avvenire e da “Alarm Phone” «ci sbattono in faccia – scrive Palazzotto – l’orrore istituzionale a cui dobbiamo porre definitivamente un freno. Altrimenti ne siamo complici». Per oggi è attesa una interrogazione da esponenti di M5S, che chiedono chiarimenti al governo e un intervento forte su Malta. «Arbitrio, violenza, abbandono, in una terribile battaglia navale in cui i governi cercano di ridisegnare equilibri geopolitici segnati da traffici illeciti di cui quello degli esseri umani sembra solo il più evidente e crudele», commenta Alessandra Sciurba, presidente di “Mediterranea saving humans”.
Intanto ieri tensioni ci sono state anche nelle acque territoriali italiane. Un giovane tunisino si è lanciato dalla “nave quarantena” Moby Zaza, forse per tentare di raggiungere a nuoto la costa ed è morto. A bordo si sono registrate momenti di nervosismo, con il personale della Croce rossa impegnato a riportare la calma. La procura di Ragusa ha aperto un’inchiesta sulla tragedia che mette in discussione la scelta di navi private per tenere isolati i migranti.