Migranti in arrivo a Lanzarote, isole Canarie - Ansa
L'Unione Europea ha trovato un accordo per la riforma delle regole da seguire per l'accoglienza ai migranti. Unico Paese contrario l'Ungheria. Il patto è stato raggiunto dopo lunghe trattatative e stalli. Ora per diventare operativo deve essere approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio europeo. Grande soddisfazione di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione, e Roberta Metsola, presidente dell'Europarlamento.
Duramente critiche sono state invece le reazioni di decine di organizzazioni che si battono per i diritti umani e che soccorrono e assistono i migranti, come Amnesty International, Save the Children, Oxfam... Anche la Caritas ha espresso un giudizio negativo.
Nel complesso si va nel senso di una stretta che rischia di non rispettare i diritti di base di chi fugge da fame, guerre e persecuzioni, spesso legate anche alle politice militari ed economiche dei Paesi europei, Cina, Usa, Russia e delle potenze regionali. Questo irrigidimento nei confronti dei migranti è anche legato alle prossime elezioni europee e al conseguente instaurarsi di alleanze politica, magari fino a qualche mese fa impensabili. Come quella tra la premier Meloni e la presidente von der Layen. Quello dei migranti sarà uno dei temi centrali della campagna elettorale
Ecco i punti chiave dell'intesa
No al ricollocamento? Si paga una multa
Introduce la solidarietà obbligatoria ma flessibile per gli Stati Ue sotto pressione: accettare la ridistribuzione di migranti, oppure pagare. Resta il criterio del primo Paese di approdo come quello responsabile, ma con attenuazioni.
La gestione delle crisi umanitarie
Fa scattare la solidarietà obbligatoria. Con questa normativa sono previste deroghe, ad esempio della registrazione dei migranti o sulla durata delle procedure di asilo, o sulle responsabilità dei Paesi di primo approdo.
Procedure d’asilo, c’è una via accelerata
Introduce una procedura accelerata per i migranti provenienti da Paesi con basso tasso di riconoscimento dell’asilo, che andrà conclusa entro 12 settimane. Gli Stati membri dovranno predisporre alloggi chiusi dove tenere i migranti in attesa.
Primo screening sugli irregolari
Si prevede l’obbligo per gli Stati membri di primo approdo di effettuare controlli incrociati sui migranti irregolari, identificandoli, prelevando i dati biometrici, e valutando la stato di salute e possibili minacce alla sicurezza.
La registrazione biometrica
Si riforma la normativa esistente, allargando la registrazione biometrica (destinata a una banca dati comune Ue) dei migranti irregolari aggiungendo alle impronte anche dati facciali, nonché i risultati dei controlli sanitari e delle valutazioni sulla sicurezza.