Aumentano le risorse per la scuola paritaria nella manovra 2017. Le maggiori novità riguardano il raddoppio del fondo per la disabilità (da 12 a 24 milioni), mentre viene creato un fondo per le scuole materne che passa da 25 a 50 milioni. Crescono, progressivamente, le detrazioni fiscali per le famiglie che pagano le rette. Dagli attuali 400 euro a figlio, si passa a 564 euro per il 2016, a 717 per il 2017, a 786 per il 2018 e a 800 euro per il 2019. Inoltre, le scuole avranno la certezza di ricevere il contributo statale entro il 31 ottobre di ogni anno. Cambiano anche le modalità di destinazione dello school bonus, la possibilità di destinare alle scuole erogazioni liberali ottenendo un vantaggio fiscale.
Con i cambiamenti apportati in Commissione Bilancio alla Camera, le famiglie potranno versare direttamente sul conto corrente della scuola (e non più su un conto del Miur) e sarà poi la stessa scuola a girare il 10% al Fondo perequativo per i territori svantaggiati. Infine, anche le paritarie usufruiranno della ripartizione dei fondi (100 milioni) per l’alternanza scuola-lavoro e, soprattutto, potranno partecipare direttamente ai bandi Pon dell’Unione Europea, per progetti di innovazione didattica, che prevedono risorse per 3 miliardi fino al 2020.
«Siamo soddisfatti a metà, perché ci aspettavamo di più sulle detrazioni», commenta il presidente dell’Agesc, Roberto Gontero, che comunque sottolinea la positività degli interventi messi in campo.
«Governo e maggioranza hanno dimostrato di credere nella vera parità scolastica», ricorda il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi.
«La parità scolastica sta diventando sempre più una realtà», sottolinea il presidente dei deputati di Area popolare, Maurizio Lupi, mentre delle «paritarie risorsa del sistema» parla il deputato del Pd, Edoardo Patriarca. Soddisfazione è, infine, espressa anche da Paola Binetti (Ap) e Simonetta Rubinato (Pd), firmatarie degli emendamenti sull’alternanza scuola-lavoro e sullo school bonus.