Come previsto oggi le opposizioni salgono al Colle per essere ricevute dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo la richiesta di un incontro da parte delle opposizioni. Argomento le riforme, in particolare la modalità con cui la maggioranza sta procedendo in Parlamento. Secondo la minoranza si procede a colpi di maggioranza, votando senza un'adeguata discussione in aula. Il governo Renzi replica che sono anni che si discute senza alcun costrutto e che non si può restare ancora impantanati. Stamani il presidente Mattarella ha ricevuto al Quirinale i rappresentanti di Forza Italia e Sel. Renato Brunetta (Fi) ha fatto sapere che Mattarella "ha auspicato che il dialogo sulle riforme possa riprendere" e "userà tutti gli strumenti per ripristinare un clima di dialogo". Nichi Vendola (Sel) chiede "serietà" a Renzi e ammonisce: "Non si governa con colpi di mano che imbavagliano il Parlamento". Andrà al Colle anche Beppe Grillo, netto no invece da parte del leader della Lega, Matteo Salvini: "Cosa devo chiedere a Mattarella? Il numero di telefono del parrucchiere?". Le posizioni della minoranza sulle riforme
Forza Italia "La Costituzione di un Paese è l'anima della Nazione che guardando ad essa si riconosce come comunità unita in un destino storico. Una Costituzione è il punto di incontro tra le generazioni passate, presenti e future". Inizia così l'appello (testo in 25 punti) consegnato da Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel documento Brunetta ricorda come come in questo momento "l'Italia sta decidendo del destino della propria Costituzione e del suo significato". Brunetta sottolinea come "nel contesto italiano di questa legislatura, la maggioranza formale non basta a riformare le istituzioni. Il rispetto della costituzione formale è certo sempre la bussola di ogni cambiamento. Però, pur necessaria, non è necessariamente sufficiente. E oggi, in Italia, non lo è". Quindi Forza Italia chiede al Presidente della Repubblica, "garante ultimo dell'unità e della continuità dello Stato", di ricordare a governo e maggiornaza "quanto decisivo sia oggi recuperare risorse di coesione politica e istituzionale, quanto essenziale sia ripristinare un contesto di dialogo e rispetto e quanto vitale sia operare perché la Costituzione, di oggi e di domani continui ad essere un patrimonio comune di tutto il popolo italiano". Sel Il leader di Sel, Nichi Vendola, dopo il colloquio ha ringraziato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per l'ascolto riservato alla delegazione del partito e ha aggiunto: "Non siamo abituati a tirarlo per la giacca o a gettarlo nell'agone politico ma è nostro dovere morale rivolgersi al garante della Costituzione. La situazione è così grave ed incandescente che merita da parte del Governo un atteggiamento più responsabile". "Non ci può essere l'idea che si può governare con colpi di mano e accelerazioni che imbavagliano il Parlamento ridotto a rango di votificio, non ci è piaciuto il clima di goliardia con il quale si è concluso il dibattito in Aula sulle riforme", ha aggiunto Vendola, che al Presidente ha anche "espresso preoccupazione per l'umiliazione alla quale è sottoposta la funzionalità del Parlamento". Il leader di Sel, ha pure consegnato a Mattarella la lettera di una famiglia che ha subito uno sfratto. "Lo abbiamo fatto per porre l'attenzione su una drammaticità che coinvolge decine di famiglie, quasi una guerra tra poveri, tra sfrattati e piccoli proprietari, una tragedia quando bussa alle porte degli anziani". Ecco perché "Sel ha chiesto un'attenzione differente nei confronti degli sfratti".