La nave di Open Arms ha soccorso nella serata del 31 dicembre 169 persone che navigavano su un'imbarcazione di legno, alla deriva in acque internazionali. Si tratta di 157 uomini e 12 donne, compresi 40 minori tra cui 6 bambini. La nazionalità prevalente è quella eritrea. Vi sono persone provenienti anche da Bangladesh, Etiopia, Sudan e Libia.
Il soccorso è avvenuto verso le 17.45, su segnalazione di Alarm Phone, a circa 80 miglia da Lampedusa. I migranti erano partiti la mattina del 30 dicembre scorso da Sabratha, in Libia, su una imbarcazione di legno con doppia coperta.
"Non esiste Natale o Capodanno quando si fugge dalla violenza, che sia anche per loro un nuovo inizio. Continuiamo", ha spiegato la ong in un tweet.
La #OpenArms ha soccorso ieri pomeriggio 169 persone. Tra queste 12 donne e 6 bambini. Ora sono al sicuro sul ponte del nostro rimorchiatore. Festeggiamo il 2021 difendendo i diritti e la vita.https://t.co/jhePoqPY9T
— Open Arms IT (@openarms_it) January 1, 2021
Ph Joan Mateu Parra pic.twitter.com/uWLlwKpaji
"Il 2020 termina dunque con l'ennesimo scampato naufragio, con un mare deserto e privo di assetti governativi e umanitari, con un'Europa assente, incapace di prendere su di sé la responsabilità della tutela dei diritti e della vita", scrive la ong. "Le frontiere, quelle di mare e quelle di terra, e il tragico destino di chi prova ad attraversarle, impongono una riflessione profonda sul nostro ruolo di cittadini e cittadine e sulla necessità di agire come tali per la difesa dei diritti fondamentali di ogni essere umani e per la costruzione di una comunità più giusta e solidale", conclude la nota.