lunedì 19 febbraio 2024
La ministra Calderone annuncia un pacchetto di misure presto in Cdm. La segretaria del Pd, Schlein, chiede all’esecutivo di estendere le tutele del Codice degli appalti ai grandi cantieri privati.
Uno striscione per la sicurezza sul lavoro

Uno striscione per la sicurezza sul lavoro - Ansa

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L’ultima ispezione, il 12 gennaio, «non aveva dato luogo a rilievi», dice il direttore del Dipartimento prevenzione Asl Toscana Centro, Renzo Berti. Eppure che non tutto fosse regolare, nel cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze, sta emergendo con grande evidenza man mano che passano i giorni dalla tragedia di venerdì scorso. A dirlo è lo stesso procuratore capo Filippo Spiezia, che parla di «diverse criticità in generale» - legate soprattutto alla presenza di operai «irregolari sul territorio nazionale - ma lo vanno ripetendo i sindacati fin dalle prime ore successive alla tragedia. Nel mirino c’è soprattutto la catena dei subappalti “a cascata” che, come conferma il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Angelo Domenico Perrini, «aumenta il rischio di incidenti». Un aspetto sul quale anche il governo è intenzionato ad aprire una riflessione, come annunciato dalla stessa ministra del Lavoro, Marina Calderone, che sabato ha visitato il cantiere della tragedia. In uno dei prossimi Consigli dei ministri, ha detto, sarà varato un «nuovo pacchetto» di interventi per rendere ancora più efficaci le norme sulla sicurezza dei lavoratori.

A questo riguardo, sta raccogliendo consensi la proposta del segretario generale della Filca-Cisl, Enzo Pelle, lanciata sabato in un’intervista ad Avvenire,di estendere le tutele del Codice degli appalti anche ai grandi cantieri privati. Quelli cioè ad alta intensità di uomini e imprese, come appunto questo di Firenze. La proposta della Filca è stata rilanciata domenica dalla stessa segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, che ieri ha aperto la direzione del partito, con un minuto di silenzio per le quattro vittime, l’operaio ancora disperso e i tre lavoratori feriti. «Non si può continuare a morire di lavoro», ha detto la leader del Pd.

Dando seguito alla proposta del segretario Pelle, ieri sempre la Filca-Cisl ha lanciato dieci proposte per la sicurezza nei cantieri. Una sorta di “decalogo della prevenzione” che, sottolinea Pelle, «parte da un passo non più rinviabile: estendere le norme del Codice degli appalti anche ai lavori privati con maggiore concentrazione di manodopera, per fornire quei principi di trasparenza e digitalizzazione che permettano una partecipazione attiva e responsabile a tutti i livelli di rappresentanza, incluso il singolo cittadino».

Tra le dieci proposte, ci sono corsi di italiano per lavoratori stranieri (gli immigrati hanno un’incidenza di 65,3 morti ogni milione di occupati, contro il 31,1 degli italiani), e l’introduzione della figura del Promotore della sicurezza, un «consulente per le attività ispettive». «Necessarie anche una banca dati pubblica delle certificazioni e dei soggetti che certificano, un sistema premiale per le imprese certificate dal sistema bilaterale, visite preventive dei tecnici del Cpt e un limite al numero di incarichi ai coordinatori della sicurezza, con obbligo di presenza in cantiere almeno settimanale», si legge nelle proposte della Filca. Che oggi, da Quarrata, in provincia di Pistoia, partirà per un tour di assemblee in tutta Italia.

Mobilitate anche Cgil e Uil, che domani saranno a Firenze con i segretari generali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, in occasione dello sciopero nazionale di due ore, proclamato dalle confederazione con le categorie degli edili e dei metalmeccanici. «Il governo? Sui temi della sicurezza, l’ultimo incontro risale a luglio dell’anno scorso», accusa Bombardieri. «Basta parlare di cordoglio – si legge in una nota di Cgil e Uil – è il momento che il governo, le imprese e le loro associazioni di rappresentanza si assumano le responsabilità: massimo ribasso, appalti a cascata, mancanza di controlli, precarietà del lavoro sono conseguenze di scelte, non una fatalità. Mai più morti sul lavoro».

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