«La polemica nasce da una telefonata a colui che considero a tutti gli effetti mio marito», Gianluca Gemelli, «nella quale lo informavo di un provvedimento parlamentare di portata nazionale. In particolare, gli davo una notizia nota, su un fatto avvenuto in un luogo pubblico – il Parlamento – al quale hanno dato risalto tutti i media e del quale molti addetti ai lavori avevano già conoscenza perché di rilevante interesse per l’economia nazionale. Insomma, nessuno ha rivelato segreti di Stato». Inizia così la lettera inviata dall’ormai ex ministro dello sviluppo economico Federica Guidi pubblicata ieri sul Corriere della sera. Nella lettera Guidi rivendica soprattutto «l’importanza di quella norma per il Paese». Quanto alle dimissioni, «la mia – scrive l’ex ministro – è anche una scelta umana, che mi costa, ma che ritengo doverosa per i miei principi che hanno ispirato sempre la mia vita».