"Siamo una società che sta invecchiando” e “purtroppo non esiste attenzione a questo fenomeno”, spiega Gabriele Sampaolo, segretario generale dell’Associazione 50&Più. Ed è certo il Pnrr sia ”una grande opportunità, ma bisogna soccorra non soltanto i soliti noti, ma i soggetti più fragili”, non fosse perché “se ci occupiamo più di questi, sappiamo che stiamo facendo del bene a tutta la comunità”.
Un passaggio cruciale sono le nuove tecnologie e la digitalizzazione, che chi è più in là con gli anni non disdegna affatto, ma ha bisogno di conoscere almeno meglio. Come racconta la ricerca realizzata con l’istituto Format Research su “La percezione della tecnologia da parte dei senior: un’indagine sugli over 50” e la digitalizzazione, presentata nel volume “Ipotesi per il futuro degli anziani. Tecnologie per l’autonomia, la salute e le connessioni sociali” di 50&Più e della Fondazione Leonardo.
L’85% degli ultracinquantenni possiede uno smartphone e il 61% ha un pc, quasi il 72% utilizza pc e tablet per la posta elettronica e il 67,8% naviga su internet, racconta la ricerca. Ancora, il 16% usa pc o tablet per informazioni sugli spostamenti e carattere sanitario.
Ma la vera sorpresa è un’altra: il 94,8% degli over 50 è iscritto a uno o più social, soprattutto Whatsapp e Facebook, soprattutto per comunicare con persone care (65%), per distrarsi dai problemi personali (24%) e ampliare la rete di relazioni (20%).
Ancora: il 73% è ricorso al proprio medico di base e/o altri medici adoperando la tecnologia, ad esempio il 48% con WhatsApp e mail e il 6,5% con videochiamate. Ma appena il 6% ha sperimentato telemedicina, teleassistenza e telemonitoraggio.