«Ho chiesto agli italiani dei sacrifici che possono essere dissipati in 3-4 mesi se al governo arriva un nuovo illusionista o un vecchio illusionista ringalluzzito». Lo afferma Mario Monti, ospite della puntata di Porta a Porta in onda questa sera. Nel salotto di Bruno Vespa il Professore alza i toni della sua campagna elettorale. «Ci sono offerte politiche in giro che sono offerte di antipolitica, sono il partito della rabbia. Noi non lo siamo». Secondo il premier uscente la sua proposta politica «è diversa da tutte le altre». Mentre la promessa di abbassare le tasse «è illusionistica se fatta da Berlusconi, cioè dal principale responsabile dell'alto livello delle tasse di oggi. Adesso che gli italiani possano ancora credere alla sua serietà», ha agginto Monti, «mi ricorda la fiaba del pifferaio magico con i topini che vanno ad annegare in quel fiume». «È uno che ha già illuso gli italiani tre volte - ha chiosato -, La prima vota mi sono fatto illudere anch'io». Sull'apertura a Bersani, Monti ha precisato: «Noi non ci schieriamo a favore di nessuno. Vedremo che cosa avrà da dire Bersani o altri, Bersani è il più verosimile in base ai sondaggi. Dipenderà, noi non siamo e non saremo mai - ha poi rimarcato, rispondendo a un attacco del segretario Pdl Angelino Alfano - la "stampella" di nessuno. Vogliamo essere il pungolo di tutti». E se Bersani è convinto di andare al governo, come gli ha ricordato Vespa, il Professore ha ribadito: «Mi sembra una convinzione non solo legittima ma non inverosimile secondo i sondaggi. Naturalmente ognuno di noi è qui per presentare una proposta diversa. La mia proposta è diversa da tutte le altre».Nel merito della condizione economica dell'Italia, Monti ha ribadito: «Non è vero che l'Italia è un Paese debitore, noi bensì abbiamo aiutato gli altri e ci siamo salvati con le nostre mani. La situazione sarebbe ancora più grave se l'Italia fosse saltata come successo alla Grecia». Il capo del goveno tecnico dribbla così le critiche all'operato del suo esecutivo. «Sarebbe puerile scaricare le colpe su chi ha governato nell'ultimo anno e perché nessuno dei partiti voleva governare: mi hanno dato un bel piedistallo di impopolarità». La pressione fiscale deve diminuire, ha proseguito il premier, e «i governi succeduti in questi anni l'hanno aumentata troppo. Assolutamente non penso ad un'imposta patrimoniale». L'ipotesi di una manovra correttiva in primavera «dipenderà da chi governerà: tutti gli accertamenti dell'Ue sono nel senso che il disavanzo strutturale nel 2013 sarà zero. Abbiamo avuto per l'Italia e questo governo il plauso dell'Ue. Siamo quelli in ordine».