Dal mese di ottobre la gestione del Centro di primo soccorso e accoglienza di Lampedusa sarà affidata alle Misericordie. "Torniamo sulla porta d'Europa - dice il presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie, Roberto Trucchi - per accogliere e prestare aiuto a quanti approdano, in condizioni disumane, sulle coste italiane. È un impegno gravoso e difficile, ma crediamo di avere le capacità e l'umanità per gestire al
meglio il centro. Non dimenticando mai che quelli che abbiamo davanti,
al di là del colore della pelle, della lingua, della religione, sono
nostri fratelli".
"Papa Francesco - aggiunge Trucchi - ci ha ricordato, incontrando il
nostro movimento il 14 giugno scorso, che Misericordia significa
Miseris-cor-dare, donare il cuore ai miseri. E non v'è dubbio che
quanti sbarcano zuppi, affamati e laceri sui moli di Lampedusa siano
tra i miseri della terra, a cui occorre donare il cuore".
L'assegnazione della gestione alle Misericordie è avvenuta a seguito
di una procedura negoziata, indetta dalla Prefettura di Agrigento. La
gestione partirà dal primo ottobre e sarà affidata alla Confederazione
nazionale, con il supporto delle Misericordie siciliane e con
l'apporto dell'esperienza della Misericordia di Isola Capo Rizzuto. La
Confederazione nazionale delle Misericordie è già impegnata nella
gestione di vari centri in Italia, tra i quali appunto quello di Isola
Capo Rizzuto, il centro di accoglienza più grande d'Europa. Le
Misericordie erano già state impegnate a Lampedusa, dal 2007 al 2009,
nella gestione dell'allora Cpt (Centro di permanenza temporanea) di
contrada Imbriacola.
Intanto l'isola si prepara a ricordare la strage dello scorso tre ottobre nel corso del quale persero la vita 366 persone. E' il sindaco
Giusi Nicolini, a fare il punto della situazione: "Si
potrebbe ripetere una tragedia come quella dello scorso anno, nel
frattempo ce ne sono state molte altre. L'isola - spiega il primo cittadino - con "Mare nostrum" ha respirato, non ha dovuto
affrontare dei numeri che per noi sarebbero stati insostenibili".
L'operazione "Mare nostrum", prosegue Nicolini, "ha avuto il merito di
dare un pò di sollievo a Lampedusa. Da un punto di vista normativo
non è cambiato nulla". E sulla nuova missione europea di
pattugliamento "Frontex plus" che dovrebbe partire nel novembre
prossimo, Nicolini rileva: "Non può essere questa la soluzione. È
solo una risposta tampone, di carattere emergenziale che non risolve
però il problema".