martedì 30 settembre 2014
​Da ottobre gestiranno il centro di prima accoglienza. Il presidente Trucchi: "torniamo sulla porta d'Europa". Ad un anno dalla strage in cui morirono 366 persone il sindaco Nicolini avverte: con Mare nostrum l'isola ha respirato, ma l'emergenza resta.
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​Dal mese di ottobre la gestione del Centro di primo soccorso e accoglienza di Lampedusa sarà affidata alle Misericordie. "Torniamo sulla porta d'Europa - dice il presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie, Roberto Trucchi - per accogliere e prestare aiuto a quanti approdano, in condizioni disumane, sulle coste italiane. È un impegno gravoso e difficile, ma crediamo di avere le capacità e l'umanità per gestire al meglio il centro. Non dimenticando mai che quelli che abbiamo davanti, al di là del colore della pelle, della lingua, della religione, sono nostri fratelli". "Papa Francesco - aggiunge Trucchi - ci ha ricordato, incontrando il nostro movimento il 14 giugno scorso, che Misericordia significa Miseris-cor-dare, donare il cuore ai miseri. E non v'è dubbio che quanti sbarcano zuppi, affamati e laceri sui moli di Lampedusa siano tra i miseri della terra, a cui occorre donare il cuore". L'assegnazione della gestione alle Misericordie è avvenuta a seguito di una procedura negoziata, indetta dalla Prefettura di Agrigento. La gestione partirà dal primo ottobre e sarà affidata alla Confederazione nazionale, con il supporto delle Misericordie siciliane e con l'apporto dell'esperienza della Misericordia di Isola Capo Rizzuto. La Confederazione nazionale delle Misericordie è già impegnata nella gestione di vari centri in Italia, tra i quali appunto quello di Isola Capo Rizzuto, il centro di accoglienza più grande d'Europa. Le Misericordie erano già state impegnate a Lampedusa, dal 2007 al 2009, nella gestione dell'allora Cpt (Centro di permanenza temporanea) di contrada Imbriacola. Intanto l'isola si prepara a ricordare la strage dello scorso tre ottobre nel corso del quale persero la vita 366 persone. E' il sindaco Giusi Nicolini, a fare il punto della situazione: "Si potrebbe ripetere una tragedia come quella dello scorso anno, nel frattempo ce ne sono state molte altre. L'isola - spiega il primo cittadino - con "Mare nostrum" ha respirato, non ha dovuto affrontare dei numeri che per noi sarebbero stati insostenibili". L'operazione "Mare nostrum", prosegue Nicolini, "ha avuto il merito di dare un pò di sollievo a Lampedusa. Da un punto di vista normativo non è cambiato nulla". E sulla nuova missione europea di pattugliamento "Frontex plus" che dovrebbe partire nel novembre prossimo, Nicolini rileva: "Non può essere questa la soluzione. È solo una risposta tampone, di carattere emergenziale che non risolve però il problema".
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