È una
circolare del 27 novembre 2014,
firmata dal capo dipartimento delle libertà civili e
dell'immigrazione del Viminale, Mario Morcone, e avente per
oggetto "attività di volontariato svolte dai migranti", quella
citata oggi dal ministro dell'Interno Angelino Alfano."Una
della criticità connesse all'accoglienza - premette il
documento inviato a tutti i prefetti - è quella relativa alla
'inattività dei migrantì che si riverbera negativamente sul
tessuto sociale ospitante. Per ovviare a tale situazione", si
suggerisce - sull'esempio di quanto fatto "con successo dalla
prefettura di Bergamo" - di "sottoscrivere protocolli di intesa
con gli enti locali, anche costituiti in consorzio, volti a
porre in essere percorsi finalizzati a superare la condizione
di passività dei migranti ospitati nelle province di
rispettiva competenza, attraverso l'individuazione di
attività
di volontariato". Con tali iniziative si assicurerebbero ai
migranti " maggiori prospettive di integrazione", "scongiurando
un clima di contrapposizione nei loro confronti".
Le attività
devono rivolgersi "esclusivamente ai richiedenti asilo e a
coloro che sono in attesa della definizione del ricorso in caso
di impugnativa della decisione della commissione territoriale":
per i titolari di protezione internazionale "sono previsti
altri percorsi di inserimento lavorativo". Le attività in
questione - precisa la circolare - devono essere svolte
"
esclusivamente su base volontaria e gratuita", "devono essere
finalizzate al raggiungimento di uno
scopo sociale e non
lucrativo" e "deve essere
assicurata una formazione adeguata"
agli interessati.