giovedì 7 marzo 2019
Barcone naufragato nell'Egeo. Si cercano dispersi. In Sicilia sbarcato un gruppo di persone partite dalla Libia e soccorse dalla Guardia costiera italiana
Bimbi profughi annegati in Grecia. Continuano le partenze dalla Libia
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Tre migranti, tra i quali due bambini, sono morti in un naufragio davanti all'isola greca di Samos. La conferma è arrivata dalla Guardia costiera di Atene che è intervenuta quando ormai i naufraghi erano in acqua. Non si conosce il numero esatto delle persone a bordo del gommone partito di notte dalle coste turche. I due bambini sono morti durante il trasporto in ospedale, un altro ragazzino si è salvato mentre è stato recuperato il corpo senza vita di un adulto.

Poche ore prima, al largo di Lampedusa, sono intervenuti mezzi di soccorso italiani per trarre in salvo una quarantina di persone a bordo di un barcone partito dalla Libia. Nessuna comunicazione ufficiale è arrivata dalle autorità Italiane. La notizia è stata raccolta da Radio Radicale che da tempo monitora in tempo reale i mezzi navali e aerei nel Mediterraneo. Già nella tarda serata di ieri era stato notato un viavai di mezzi aerei e pattugliatori la cui rotta appariva come in perlustrazione intorno a coordinate ben definite. Una ricerca precisa, probabilmente scattata dopo una segnalazione. Ulteriori conferme sono arrivate da fonti umanitarie e sanitarie. A bordo del barcone, che i migranti riferiscono essere partito dalla Libia, c'erano circa quaranta persone, tra cui 6 donne e due bambine di circa tre anni di età.

Contrariamente a quanto viene riferito dal governo, dalla Libia le partenze non si sono mai arrestate. Due giorni fa altre 87 persone erano state individuate da un mezzo della Guardia di Finanza italiana tra Lampedusa e Malta. Anche su questo episodio non sono state diramate note ufficiali. Dalla Valletta le autorità hanno fatto sapere che il pattugliatore italiano ha avuto un'avaria e perciò sono dovute intervenute le motovedette maltesi. Al contrario il ministro Salvini, che non ha fatto riferimento ad alcun problema tecnico della nave italiana, ha fatto intendere di aver rifiutato l'intervento italiano. Quale che sia la verità, a Malta non l'hanno presa bene e si dicono pronti a nuovi braccio di ferro con l'Italia. Gli 87 portati a La Valletta sarebbero rimasti in balia dello scaricabarile tra Roma e Malta per oltre 24 ore, nel corso delle quali i migranti sono stati monitorati con un grande dispendio di uomini e mezzi attraverso diversi velivoli militari italiani e altri mezzi navali europei nell'attesa che qualcuno intervenisse.

Le partenze dalle coste libiche si succedono con frequenza. Nei giorni scorsi le motovedette della cosiddetta Guardia costiera libica hanno compiuto alcuni interventi riportando nelle prigioni governative diverse decine di persone. va segnalato che da tempo nel Mediterraneo centrale non c'è nessuna nave delle Ong, ma questo non ha affatto fermato le partenze dalla Libia.

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