
I migranti rannicchiati sul ponte della piattaforma - SeaWatch
Sono bloccati da tre giorni sulla piattaforma petrolifera Miskar, al largo della Tunisia, in attesa di essere recuperati. «Ci sono 35 persone in fuga dalla Libia che sono lì bloccate, in acque internazionali, dopo che il loro gommone è andato alla deriva – avverte la Ong Sea Watch - Le persone sono in contatto con Alarm Phone, a cui hanno riferito che tra loro ci sono anche 4 donne e 2 bambini, e che una delle persone che viaggiava con loro è morta».
Nel pomeriggio di sabato 1 marzo, l‘aereo da ricognizione Seabird della Ong è arrivato nella zona, trovando un gommone nero vuoto vicino alla piattaforma situata proprio lungo la rotta del Mediterraneo centrale, fra il Nord Africa e l’Italia. «Più tardi abbiamo potuto confermare che le persone sono state viste rannicchiate in coperte sul ponte della piattaforma, nel tentativo di ripararsi dal vento e dalle onde. Hanno riferito ad Alarm Phone di essere al freddo e senza cibo».
Anche nella giornata di lunedì Seabird ha di nuovo raggiunto la piattaforma chiedendo rassicurazioni via radio. «La piattaforma non è attrezzata per fornire cure adeguate alle persone. Sono inoltre a rischio imminente di un respingimento illegale, che li condannerebbe a ulteriori persecuzioni e sofferenze. Le autorità europee possono salvarli, ma devono agire rapidamente» lanciano l’appello i volontari impegnati a soccorrere o migranti in pericolo in mare.
Contattati dal velivolo della Ong in perlustrazione lunedì pomeriggio, i responsabili della piattaforma hanno confermato di aver avvisato le autorità tunisine e di essere in attesa dei soccorsi.