Parlare va bene, ma la Grecia si rassegni: deve rispettare gli accordi presi con l’Eurogruppo, il tempo sta finendo. Se il premier greco Alexis Tsipras pensava di arrivare alla svolta 'politica' ai margini del Consiglio Europeo di ieri e oggi, gli è stato fatto capire sin dal mattino che la musica è un’altra. «L’Ue – aveva detto il greco arrivando a Bruxelles – ha bisogno di coraggiose iniziative politiche che rispettino sia la democrazia, sia i trattati, superando la crisi e procedendo verso la crescita». Il cancelliere Angela Merkel, che rivedrà il leader ellenico a Berlino lunedì, ha accettato di buon grado la richiesta di Tsipras di un incontro ristretto soprattutto per migliorare il clima, non per 'trattare'. Un incontro avvenuto ieri sera tardi dopo la conclusione della prima giornata del summit Ue, cui hanno partecipato anche il presidente francese François Hollande, nonché i presidenti di Commissione Europea Jean-Claude Juncker, Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem e Bce Mario Draghi. «Non è l’incontro decisivo per la Grecia, ma sono sicuro che nessuno vuole la Grexit e tutti vogliono evitare un 'Grexident' (l’uscita dall’euro per un 'incidente', ndr)», diceva Tusk a spegnere le attese. «Non aspettatevi nessuna soluzione e nessuna svolta, non è questa la cornice – avvertiva anche il cancelliere Merkel arrivando al summit – la soluzione deve essere presa all’interno dell’Eurogruppo e così rimane ». E pure Hollande ha chiesto al governo greco di «mostrare che fa le riforme ». «Gli ripeterò – sintetizzava Juncker – quello che gli ho già detto due volte: la Grecia deve attuare le necessarie riforme, la Grecia deve assicurare che si faccia seguito agli impegni fatti già all’eurogruppo del 2012 e più di recente» all’eurogruppo del 20 febbraio. Non sono mancati malumori per il formato ristretto, espressi durante il Consiglio da Belgio e Lussemburgo, «sono in collera, è un metodo sbagliato», ha avvertito il premier belga Charles Michel. «Una discussione a livello di Consiglio europeo – ha replicato Tusk – avrebbe rischiato di essere troppo animata, si trattata di abbassare le tensioni ».Intanto la situazione in Grecia precipita. I depositi bancari mercoledì hanno registrato un fuga record di 300 milioni di euro, il deficit è fuori controllo. E la Bce si sta irrigidendo, e ha concesso solo 400 milioni di euro in più di finanziamento di emergenza alle banche greche, contro i 900 chiesti da Atene. Soprattutto, continua a respingere la richiesta greca di aumentare il tetto di 15 miliardi di euro di titoli a tre mesi emessi da Atene – e quasi interamente acquistati dalle banche greche con i soldi Bce. Anche se ieri il governo greco ha assicurato di essere in grado di ripagare un tranche di debito con il Fmi da 350 milioni di euro. Allarmante è soprattutto il fatto che siano falliti i colloqui tecnici tra le 'istituzioni' (l’ex troika, e cioè Fmi, Bce e Commissione europea), per la totale mancanza di cooperazione da parte di Atene, che ha negato ai tecnici l’accesso ai ministeri. «I progressi sono stati scarsi, speriamo che le cosa finalmente si mettano in moto», ha detto Dijsselbloem. «La situazione – ammetteva ieri il vicepresidente per l’Euro della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis – è molto complicata e il tempo sta finendo».