La Procura di Agrigento non ha convalidato il sequestro preventivo della Mare Jonio, eseguito venerdì d'iniziativa dalla Guardia di Finanza. E ha disposto invece il "sequestro probatorio": un provvedimento a firma del procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella e del pubblico ministero Alessandra Russo, analogo a quello adottato dopo l'altro salvataggio di Mediterranea Saving Humans del 19 marzo.
La scelta della Procura agrigentina è orientata dalla "necessità di accertare i fatti" e dunque di verificare attraverso l'indagine se vi sia o meno "un reato". Da leggersi in questo senso anche la scelta di iscrivere nel registro indagati solo il comandante e il capo missione, e non l'intero equipaggio.
Da Mediterranea Saving Humans confermano di essere "pronti a fornire ogni elemento utile per accertare la verità, certi di avere sempre rispettato il diritto e i diritti, oltre che la dignità della vita umana, al contrario di chi, da posizioni istituzionali, si rende complice della morte in mare o della cattura e della deportazione di donne uomini e bambini verso i Lager di un paese in guerra come la Libia".
La nave Sea Watch 3 ha ripreso il mare e fa rotta verso la cosiddetta Sar antistante la Libia. In queste ore è l'unica di soccorso in un Mediterraneo Centrale che grida aiuto. "Solo nelle ultime 48 ore la nostra attività di ricognizione aerea ha riscontrato almeno 6 casi - ha scritto in una nota -, di cui un naufragio che conta fino a 70 morti, mentre sono almeno 240 le persone ricondotte forzatamente in Libia, anche attraverso l'impiego di velivoli militari delle missioni Ue".
"Martedì scorso il tribunale competente olandese ha stabilito che lo Stato di bandiera ha illegalmente impedito alla Sea Watch 3 di lasciare il porto dai primi giorni di aprile. Il ministro olandese delle Infrastrutture e del Controllo delle Acque aveva infatti promulgato un nuovo regolamento per le navi delle organizzazioni non governative. La Sea Watch 3 è stata l'unica nave per cui le nuove norme sono entrate immediatamente in vigore senza il periodo di transizione promesso dal Ministro e poi richiesto dal giudice.
Questo blocco politico dell'attività di salvataggio in mare è stato revocato dal tribunale a seguito di un'azione legale mossa da Sea-Watch. La nave è ora di nuovo in missione e in rotta verso l'area SAR di ricerca e soccorso al largo della Libia", conclude la nota di Sea Watch.