Il maxi blitz è scattato all'alba, fra il Lazio, la Calabria e la Sicilia, con 400 finanzieri pronti a eseguire 51 misure cautelari disposte dai magistrati della Capitale. Dopo meticolose indagini, è stata così smantellata una rete criminale capace di inondare di droga le piazze di spaccio romane, tanto che gli inquirenti hanno denominato l'indagine "Grande raccordo criminale". In carcere sono finiti in 50, mentre per un arrestato sono stati disposti i domiciliari.
Scorrendo gli atti dell'inchiesta, fra gli indagati spicca il nome di Fabrizio Piscitelli, noto come "Diabolik", storico capo ultras della Lazio, ucciso il 7 agosto scorso con un colpo di pistola alla testa nel parco degli Acquedotti, in zona Tuscolana.
Secondo quanto hanno scoperto gli investigatori della Gdf, guidati dal maggiore Stilian Cortese, dell'organizzazione faceva parte anche una "batteria di picchiatori" utilizzata per recuperare i crediti dovuti per l’acquisto della droga. Compito che gli arrestati eseguivano attraverso il ricorso a estorsioni, pestaggi e violenze.
Alla procura di Roma e alla Gdf è giunto il grazie della sindaca Virginia Raggi: "Le istituzioni - ha scritto in un tweet - sono unite per combattere criminalità e violenza".