"Dobbiamo saper custodire, e rivitalizzare, le istituzioni della nostra democrazia perché in esse c'è il lascito di chi, con coraggio e sacrificio, ha combattuto la battaglia per aprire noi a un futuro migliore". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso di un incontro con gli esponenti delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma nella ricorrenza del 70° anniversario della Liberazione, al Quirinale."Dobbiamo applicare la Costituzione- ribadisce il capo dello Stato - che è l'eredità viva del 25 aprile".- Il 25 aprile "è una festa di libertà e speranza, che ricorda quello che abbiamo conquistato con il sacrificio di tanti, e che abbiamo il compito e il dovere di mantenere, sviluppare e consolidare sempre di più".
Ci deve essere l'impegno di tutti
perchè "non sia mai puì necessario in futuro prendere delle
armi per difendere la libertà e la democrazia", come fecero
tanti ragazzi durante la Lotta per la Liberazione, ha spiegato Mattarella, ricevendo al Quirinale gli studenti vincitori del
concorso 'Dalla Resistenza alla cittadinanza attiva'. Il capo
dello Stato ha ricordato ai ragazzi e ai loro insegnanti la
figura di Ugo Forno, Ughetto, il ragazzo di 12 anni ucciso a
Roma dai nazisti in fuga il 5 giugno del 1944, proprio mentre
l'esercito Americano entrava in città. "Aveva saputo che i
tedeschi volevano far saltare un ponte vicino all'aeroporto
dell'Urbe, sulla via Salaria - ha detto Mattarella -. Raccolse
in un gruppo degli amici più grandi che avevano delle armi e
fronteggiò il nemico. I tedeschi però lanciarono alcune bombe
e Ughetto morì con un amico". "Nel momento in cui celebriamo la Festa
della Liberazione, il mio pensiero va anche ai due fanti di
Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che da oltre
tre anni attendono giustizia. A loro va il mio incoraggiamento
con l'assicurazione che l'impegno dell'Italia nei loro
confronti non si è attenuato", ha aggiunto il presidente della
Repubblica.