sabato 4 novembre 2023
A Piazza Venezia il capo dello Stato con Meloni e i presidenti di Camera e Senato: Il grazie di Crosetto ai militari: siete voi a difendere le nostre libertà
Il capo dello Stato con il ministro della Difesa a Piazza Venezia

Il capo dello Stato con il ministro della Difesa a Piazza Venezia - Ansa

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Le foto si accavallano. La corona di fiori all'altare della Patria, l'omaggio al milite ignoto, il passaggio delle frecce tricolori... Poi le parole. «L'Esercito Italiano, la Marina Militare, l'Aeronautica Militare, l'Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza sorreggono la salvaguardia delle nostre libere istituzioni e la vocazione dell'Italia a vivere in pace...», scrive il capo dello Stato in un messaggio al ministro della Difesa. Per celebrare la Festa dell'Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate. Mattarella si sofferma sul valore che le nostre Forze Armate forniscono alle «missioni delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea e della Nato, mettendo a disposizione, su mandato del Parlamento e del Governo, la competenza e la dedizione dei militari italiani». E va avanti: «Soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e personale civile della Difesa, il vostro lavoro quotidiano è essenziale per l'avvenire sicuro e pacifico della nostra comunità e della più ampia comunità internazionale. La Repubblica vi è grata».

È una giornata di sole. C'è rumore a piazza Venezia. Le Frecce Tricolori per due volte "tagliano" il cielo azzurro. Con il capo dello Stato c'è Giorgia Meloni. I due parlano. Ci sono anche i presidenti di Camera e Senato Fontana e La Russa. E c'è il ministro della Difesa Crosetto che saluta Meloni con un affettuoso bacio sulla guancia. È proprio Crosetto a rivolgersi direttamente ai nostri militari. A sottolineare «la competenza, la passione e l'umanità con cui svolgete i vostri compiti: in primis salvaguardare il benessere degli italiani e contribuire alla difesa delle libertà...». Poi un «pensiero commosso ai militari italiani caduti per la Patria, in ogni luogo e in ogni tempo esprimendo la mia solidarietà alle famiglie e a quanti si fanno carico, nobilmente, di coltivarne la memoria... Non si può dimenticare. Non si deve. Perché, oltre la memoria, c'é solo smarrimento, vuoto, assenza d'identità e oltre l'identità non c'é che confusione, incertezza, insicurezza. L'identità e il senso di unità che ne deriva sono strumenti irrinunciabili per affrontare un futuro che si annuncia carico di sfide minacciose. Le Forze Armate sono uno dei principali custodi di questi ideali».



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